sabato 28 gennaio 2012
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Le diverse relazioni fatte oggi dai magistrati in tutta Italia, sono "all'insegna di una rivendicata volontà di egemonia nei confronti della funzione legislativa". Così l'Unione delle Camere Penali sottolinea come "inneggiando al ritrovato 'clima positivò, che sarebbe ben utile, per affrontare riforme di sistema", nelle cerimonie di inaugurazione "è echeggiato invece il rinnovato intendimento della magistratura di scrivere le leggi ben prima di interpretarle".   Per l'Ucpi è "paradossale" la richiesta non solo del presidente dell'Anm di allungare la prescrizione: "invece di far funzionare la macchina giudiziaria si vuole agire sull'effetto e non sulla causa dell'allungamento dei tempi".  Dopo che ieri il vicepresidente del Csm, in tema di prescrizione, "non aveva trovato altro che proporre per legge l'arbitrio assoluto di ogni singolo magistrato sul tema", dalle Alpi all'Etna "non sì è persa l'occasione di contestare la norma sulla turnazione nelle sedi giudiziarie, essenziale per evitare sedimentazioni di potere da parte della magistratura, oppure di difendere comportamenti censurati persino dal Csm o infine, conuna punta di involontaria ironia, di negare l'eccesso di carcerazione che è sotto gli occhi di tutti".  Nelle cerimonie dell'anno giudiziario non c'è "mai un accenno di autocritica", lamentano i penalisti, che "da anni" le disertano; tanto più quest'anno di fronte al tentativo in atto con il dl sulle liberalizzazioni di "trasformare gli avvocati in venditori di merci, privandoli dell'autonomia e indipendenza".
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