Crescono le denunce contro i siti pedofili
Soltanto in Europa si calcola che siano 18 milioni i bambini vittime di abusi sessual. Il dato, drammatico, è fornito da Telefono
Azzurro nel dossier “Abuso sessuale e pedofilia” presentato oggi in occasione della Giornata nazionale contro la pedofilia e la
pedopornografia. «La Giornata nazionale contro la pedofilia e la pedopornografia fa emergere la necessità di risposte puntuali e dell'impegno della società civile, del mondo accademico e delle Istituzioni, delle aziende, con l'obiettivo comune di proteggere e tutelare bambini e ragazzi - ha sottolineato Ernesto Caffo, neuropsichiatra infantile e presidente di Sos Il Telefono Azzurro Onlus - un problema complesso richiede risposte multi-disciplinari».
Crescono gli abusi in Internet
Il crescita sono anche le nuove forme di abuso veicolate attraverso l'universo di Internet: l'Interpol solo nel 2016 ha identificato ogni giorno 5 vittime di sfruttamento sessuale online. Per l'Italia, basta dare uno sguardo al trend dei dati Istat degli ultimi anni, dove è possibile evidenziare come, se nell'ultimo decennio sono diminuite le denunce per atti sessuali con minorenne (da 582 del 2010 a 505 del 2015) e per corruzione di minorenne (da 175 del 2010 a 148), sono aumentate le denunce per pornografia minorile e detenzione di materiale pedopornografico (da 380 del 2010 a 614 del 2016). Nel 2016 i casi di abuso sessuale e pedofilia gestiti da
Telefono Azzurro sono stati 301, con un aumento del 3,4% rispetto ai casi gestiti nel 2015.
«I minori hanno diritto all'infanzia»
I minorenni non sono solo vittime, ma sempre più spesso autori di reati sessuali. «L'aver istituito una Giornata contro la pedofilia è
il primo segnale di attenzione e di volontà di suscitare una riflessione su questo tema: vogliamo rompere il muro del
silenzio che spesso circonda questo tipo di reato», ha detto il sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio
con delega alle Pari Opportunità, Maria Elena Boschi, che ha aggiunto: «I minori sono figli di tutti: diamo loro il diritto a
un'infanzia». E il ministro dell'Istruzione, Valeria Fedeli, ha invitato gli studenti a denunciare: «Nessuno può sfiorare il vostro corpo
se voi non lo volete. Non è mai giustificato: questa si chiama violenza. Quando sentite anche solo un disagio che non sapete
esprimere, parlatene. Nessuno vi giudica: giudichiamo chi fa violenza su di voi, non voi».