Pedofili on line in manette. Si muovevano utilizzando con destrezza la tecnologia per non farsi rintracciare, ma non sono sfuggiti alla Polizia postale.
Gli agenti, attraverso un'operazione sotto copertura, hanno così arrestato 10 pedofili, tutti maschi tra i 24 e i 63 anni, residenti tra il Nord e il Centro
Italia, che scambiavano filmati autoprodotti ritraenti minori
sul cosiddetto "deep web", il web irrintracciabile che usa la
crittografica per non lasciare tracce visibili.
L'operazione, chiamata "Sleeping dogs", dal nome del
videogioco utilizzato come pretesto da uno degli agenti per
agganciare i pedofili in chat, è la prima in Italia sulla
cosiddetta "darknet", uno spazio in cui gli utenti navigano con
la sicurezza dell'anonimato, in questo caso utilizzando reti
Tor, che non consentono di rintracciare l'"id" iniziale.
Le indagini sono state coordinate dalla procura di Roma, che
ha istituito un pool di tre magistrati specializzati e ha visto
la collaborazione tecnica dell'Fbi. Sono state identificate in
tutto 15 persone che avevano creato una rete nascosta per lo
scambio di foto e video. Tre bambini, vittime di abusi sessuali
e ritratti in immagini e video sottratti agli indagati, sono
stati messi al sicuro. Le dieci persone arrestate, sono tutti
italiani di livello socio economico medio, e nessuno svolgeva
attività a contatto coi minori. I reati contestati vanno dalla
divulgazione di materiale pedopornografico all'abuso, con pene
previste tra i 5 e i 9 anni.«L'operazione - ha spiegato Carlo
Solimene, direttore divisione investigativa polizia postale, in
una conferenza stampa - per la prima volta ha acceso un faro sul
deep web attraverso nuove tecniche investigative con le quali
saremo in grado di identificare tutti i soggetti che si
scambiano file sul darknet, la rete oscura».
«Il deep web - ha detto il direttore della Polizia Postale,
Antonio Apruzzese - rende molto più complicato raccogliere le
prove di reato, e il contrasto a questo tipo di fenomeno
richiede la collaborazione dei centri di ricerca e concrete
forme di cooperazione internazionale». Per questo negli ultimi
anni è stata rafforzata la collaborazione con l'Fbi, come ha
detto Jason Philip, responsabile dell'ufficio dei federali Usa
in Italia: «Un rapporto consolidato nei tanti anni di
collaborazione, che ha consentito grandi successi», tra i quali
di recente, l'arresto di 6 pedofili negli Usa.
La procura di Roma ha istituito «un gruppo superspecializzato
di tre magistrati, con competenza distrettuale, sui reati dei
pedofili. Abbiamo ritenuto di potenziare il contributo della
magistratura alle attività di polizia postale, con turni di
reperibilità quotidiana di magistrati e psicologi», ha spiegato
il procuratore aggiunto di Roma Maria Monteleone, che ha
coordinato le operazioni. La pedofilia, ha aggiunto, «non dà
segno di essere in remissione. Anzi i dati della procura danno
atto di un significativo aumento di questa tipologia criminale».