venerdì 14 febbraio 2014
​La Polizia postale ha arrestato dieci uomini, tra i 24 e i 63 anni, e ha individuato e messo al sicuro tre minori vittime di abusi. Il gruppo si muoveva in internet usando la crittografia per non farsi rintracciare.
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Pedofili on line in manette. Si muovevano utilizzando con destrezza la tecnologia per non farsi rintracciare, ma non sono sfuggiti alla Polizia postale. Gli agenti, attraverso un'operazione sotto copertura, hanno così arrestato 10 pedofili, tutti maschi tra i 24 e i 63 anni, residenti tra il Nord e il Centro Italia, che scambiavano filmati autoprodotti ritraenti minori sul cosiddetto "deep web", il web irrintracciabile che usa la crittografica per non lasciare tracce visibili. L'operazione, chiamata "Sleeping dogs", dal nome del videogioco utilizzato come pretesto da uno degli agenti per agganciare i pedofili in chat, è la prima in Italia sulla cosiddetta "darknet", uno spazio in cui gli utenti navigano con la sicurezza dell'anonimato, in questo caso utilizzando reti Tor, che non consentono di rintracciare l'"id" iniziale. Le indagini sono state coordinate dalla procura di Roma, che ha istituito un pool di tre magistrati specializzati e ha visto la collaborazione tecnica dell'Fbi. Sono state identificate in tutto 15 persone che avevano creato una rete nascosta per lo scambio di foto e video. Tre bambini, vittime di abusi sessuali e ritratti in immagini e video sottratti agli indagati, sono stati messi al sicuro. Le dieci persone arrestate, sono tutti italiani di livello socio economico medio, e nessuno svolgeva attività a contatto coi minori. I reati contestati vanno dalla divulgazione di materiale pedopornografico all'abuso, con pene previste tra i 5 e i 9 anni.«L'operazione - ha spiegato Carlo Solimene, direttore divisione investigativa polizia postale, in una conferenza stampa - per la prima volta ha acceso un faro sul deep web attraverso nuove tecniche investigative con le quali saremo in grado di identificare tutti i soggetti che si scambiano file sul darknet, la rete oscura».  «Il deep web - ha detto il direttore della Polizia Postale, Antonio Apruzzese - rende molto più complicato raccogliere le prove di reato, e il contrasto a questo tipo di fenomeno richiede la collaborazione dei centri di ricerca e concrete forme di cooperazione internazionale». Per questo negli ultimi anni è stata rafforzata la collaborazione con l'Fbi, come ha detto Jason Philip, responsabile dell'ufficio dei federali Usa in Italia: «Un rapporto consolidato nei tanti anni di collaborazione, che ha consentito grandi successi», tra i quali di recente, l'arresto di 6 pedofili negli Usa. La procura di Roma ha istituito «un gruppo superspecializzato di tre magistrati, con competenza distrettuale, sui reati dei pedofili. Abbiamo ritenuto di potenziare il contributo della magistratura alle attività di polizia postale, con turni di reperibilità quotidiana di magistrati e psicologi», ha spiegato il procuratore aggiunto di Roma Maria Monteleone, che ha coordinato le operazioni. La pedofilia, ha aggiunto, «non dà segno di essere in remissione. Anzi i dati della procura danno atto di un significativo aumento di questa tipologia criminale».
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