giovedì 4 gennaio 2018
Nella struttura, un grande magazzino dismesso di circa duemila metri quadrati, erano accatastati fra l'altro anche pneumatici e plastica. Abitanti invitati a restare in casa con le finestre chiuse.
Vigili del fuoco al lavoro per spegnere l'incendio scoppiato in un capannone a Corteolona (Pavia),

Vigili del fuoco al lavoro per spegnere l'incendio scoppiato in un capannone a Corteolona (Pavia),

COMMENTA E CONDIVIDI

Dovrebbero concludersi entro la giornata di domani le attività di spegnimento del rogo che si è innescato mercoledì sera in un capannone dismesso tra Corteolona e Genzona, nel Pavese e che ha portato nella notte all'evacuazione di un centinaio di persone per il rischio di un possibile inquinamento ambientale.

Dalla struttura, un magazzino dismesso di circa duemila metri quadrati con accatastati, fra l'altro, anche pneumatici e plastica, una grossa nube nera si era alzata ed era visibile a chilometri di distanza. Sul luogo al lavoro diverse squadre di Vigili del fuoco, protezione civile e forze dell'ordine. Il sindaco ha messo a disposizione una palestra per le persone evacuate ed ha invitato tutti i cittadini a rimanere chiusi in casa con le finestre chiuse. Inoltre, sempre a scopo precauzionale, è stato consigliato di non consumare i prodotti degli orti della zona.

Arpa, l'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente, è intervenuta sul posto con la squadra specialistica posizionando un campionato ad alto volume nella zona della Cascina San Giuseppe in modo da poter misurare in maniera costante gli eventuali inquinanti presenti (diossina e idrocarburi). Nelle prossime ore probabilmente si avranno gli esiti informali delle prime campionature dei nuclei Nbcr (Nucleare, batterico, chimico e radiologico) dei vigili del fuoco, in grado di rilevare la presenza dei principali inquinanti e veleni.

Intanto è dolosa la pista seguita dagli inquirenti. Le indagini formalmente proseguono a tutto campo ma l'assenza di elettricità, che nel capannone era staccata da tempo, non lascia molte possibilità agli investigatori che cercheranno di ricostruire insieme ai vigili del fuoco le cause del rogo. C'è anche il sospetto di traffico di rifiuti. Il prefetto di Pavia Attilio Visconti ha reso noto, infatti, che il sito in questione non era stato censito tra i diversi impianti di stoccaggio di rifiuti presenti sul territorio provinciale. Il sito - ha precisato il prefetto -"non era noto alle autorità competenti al rilascio delle necessarie autorizzazioni ambientali".

Quella "striscia di fuoco" nel Pavese e la denuncia del Wwf: lì "triangolo diossina"

Secondo il Wwf, tra Mortara, Corteolona e Parona, nel Pavese "esiste un vero e proprio triangolo della diossina" in cui c'è un alto numero di imprese che lavorano nel settore dei rifiuti. Imprese che, prosegue l'associazione ambientalista, "operano con modeste verifiche di Via (Valutazione impatto ambientale)" e con impianti che spesso trattano rifiuti pericolosi in grandissima quantità.

L'incendio sviluppatosi nella notte scorsa è infatti solo l'ultimo di una lunga serie che ha interessato la zona del Pavese negli ultimi mesi. Il 5 settembre scorso andò a fuoco lo stabilimento della ditta "Eredi Bertè" a Mortara. Il 25 luglio a Bruzzano (Milano) il deposito di una ditta di stoccaggio e trattamento rifiuti, la "Econoca" con numerose chiamate da parte della popolazione per i cattivi odori sviluppatisi nell'area. Un paio di mesi dopo, l'1 ottobre, i vigili del fuoco impegnarono numerosi mezzi e suqadre per domare le fiamme di un deposito di rifiuti industriali e speciali a Cinisello Balsamo, nel Milanese.


© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: