L’esclusione delle scuole primarie paritarie dalla distribuzione dei premi delle Cartoniadi 2014, previste a Milano dall’1 al 29 novembre, è una scelta «poco lungimirante» che contribuisce ad «alimentare il pregiudizio» e contrasta con l’articolo 3 della Costituzione, che «appare più che mai lettera morta». La grande delusione delle associazioni della scuola cattolica milanese, è affidata a un duro comunicato firmato dalle rappresentanze dei genitori (Agesc, Age, Faes), dei gestori (Amism, Aninsei, Cdo Opere educative, Comitato politico scolastico, Fidae, Filins) e dei docenti (Diesse e Uciim), che ben rappresenta lo stato d’animo delle oltre 16mila famiglie milanesi che hanno almeno un figlio alla scuola elementare paritaria non comunale. Mettendo in “competizione” le nove Zone della metropoli, le Cartoniadi (promosse dal Comune in collaborazione con il Consorzio Comieco e Amsa-Gruppo A2A), hanno l’obiettivo di sensibilizzare i cittadini sulla corretta raccolta differenziata di carta e cartone. Vince la Zona che avrà maggiormente aumentato la raccolta differenziata rispetto ad ottobre. Alla prima classificata andrà un assegno di 25mila euro, alla seconda di 15mila e alla terza di 10mila. In tutto, 50mila euro che, secondo l’articolo 5 del Regolamento, dovranno essere obbligatoriamente utilizzati per il «finanziamento di beni e servizi per le scuole primarie comunali o statali che ricadono nel territorio della Zona» vincitrice. Nulla, invece, alle paritarie che pure, attraverso le famiglie, sono sollecitate a partecipare per «contribuire a conquistare un vantaggio ambientale e sociale». Identico obiettivo anche nelle edizioni delle Cartoniadi della Regione Campania e di Matera, tenutesi in primavera. Con la differenza, non secondaria, che il Regolamento di quelle edizioni premiava effettivamente tutta la comunità (per esempio, a Matera il montepremi era utilizzato per contribuire alla realizzazione del carro Trionfale della Madonna della Bruna). Soltanto il Comune di Milano ha deciso di escludere una parte importante della comunità, sconfessando le dichiarazioni dello stesso assessore all’Istruzione, Francesco Cappelli: «Tutti i bambini sono uguali ed è necessario impegnarsi per realizzare un sistema scolastico integrato». Cioè, formato dalle scuole statali e paritarie, come, da quasi 15 anni, dice la legge 62 del 2000. Per denunciare la «palese discriminazione» nei confronti delle paritarie, ieri pomeriggio il consigliere comunale dei Popolari per l’Italia, Matteo Forte, ha presentato un’interrogazione, chiedendo al sindaco Giuliano Pisapia e agli assessori competenti di «rimuovere quanto prima» quest’ingiustizia. Che, tra l’altro, discrimina anche tra le stesse paritarie. Infatti si premiano le paritarie comunali ma non le altre paritarie (per la maggior parte promosse dal mondo cattolico). Il caso finirà, infine, sulla scrivania del ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini. A lei, ma anche al ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti e allo stesso premier Matteo Renzi, è indirizzata l’interrogazione a risposta immediata presentata ieri dal senatore di Per l’Italia, Mario Mauro. Oggi la risposta del Governo.