L'udienza di papa Francesco all'Associazione Meter stamani in Sala Clementina in Vaticano - Ansa / Vatican Media
Entra, sorride, nelle prime file ci sono in bimbi e sulla mano d'uno di loro, che lo salutava, poi, prima d'andarsene, 'batterà il cinque'. Papa Francesco riceve una trentina di rappresentanti dell'Associazione Meter, guidati da don Fortunato Di Noto (che la presiede e la fondò trent'anni fa), accompagnati dal vescovo di Noto, monsignor Antonio Staglianò, e dal cardinale Paolo Lojudice. Tutti insieme, stamane, sono una bella famiglia. Sorrisi. Un bell'abbraccio a don Fortunato, che gli dirà "santità, portiamo al suo cuore il dolore e la sofferenza e le lacrime dei piccoli che hanno subito violenze, sono storie di Dio".
L'Associazione Meter combatte senza tregua i pedofili, specie sul web. E il Papa, salutandoli, parla chiaro: "Anche oggi vediamo quante volte nelle famiglie, la prima reazione è coprire tutto", prima reazione che "c’è sempre anche in altre istituzioni e anche nella Chiesa. Dobbiamo lottare con questa abitudine vecchia di coprire". Ancora, "l’abuso sui minori è una sorta di 'omicidio psicologico' e in tanti casi una cancellazione dell’infanzia", dice Francesco. Perciò la protezione dei piccoli dallo sfruttamento sessuale "è un dovere di tutti gli Stati, chiamati a individuare sia i trafficanti, sia gli abusatori". Come pure "sono quanto mai doverose la denuncia e la prevenzione nei vari ambiti della società: scuola, realtà sportive, ricreative e culturali, comunità religiose, singoli individui".
Per questo "cari fratelli e sorelle - continua il papa - rinnovo ai responsabili, ai soci, ai volontari e a quanti cooperano con la vostra Associazione il mio apprezzamento e la mia riconoscenza". E "non abbiate paura di fronte alle incomprensioni e alle difficoltà, ce ne sono tante, ma non abbiate paura. Vi accompagno con la mia preghiera e anche con la mia benedizione. E anche voi, per favore, non dimenticatevi di pregare per me. Grazie!".
Poco prima era stato il vescovo Staglianò a rivolgersi a Francesco: "Quella di Meter è una storia di cristianesimo vissuto come stile di vita, come modo di abitare il mondo con lo sguardo di Gesù, che apre sempre la nostra vita a un futuro possibile e un mondo più giusto".