"C'era il tramonto e io mi perdevo nel rosso intenso. E mentre il sole calava, io piombavo nel rosso infinito. Nessuno capirà mai"; sono alcuni versi di una poesia di Lidia Macchi, la 21enne varesina che fu trovata morta in un bosco, nel gennaio 1987, uccisa con 29 coltellate. LEGGI ALTRE POESIE DI LIDIA Oggi, a 29 anni di distanza, c'è un arrestato, un suo ex compagno di liceo. I genitori di Lidia, la sorella e il fratello, in modo composto, non hanno mai smesso di cercare e reclamare la verità. Ma hanno anche cercato di far sì che la sua morte spargesse germi di speranza. Così hanno creato la Fondazione Macchi, attiva in ambito sanitario a Varese e a sostegno dell'Uganda, e soprattutto "Famiglie in cammino", un gruppo di spiritualità che dal 1991 accompagna attraverso incontri e ritiri i genitori colpiti dalla perdita di un figlio. Sulla vicenda oscura di Lidia si sono registrate trasmissioni televisive e scritto libri. Alla sua figura limpida di caposcout, studentessa impegnata a coltivare la sua fede con gli amici di Comunione e Liberazione (intratteneva una corrispondenza epistolare con don Giussani) il cantautore romagnolo Claudio Chieffo (scomparso nel 2007) dedicò l'album "Come la rosa" e la canzone "Una ragazza strana". (ASCOLTA).
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