lunedì 25 agosto 2014
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Al XXXV Meeting di Rimini scoppia la guerra tra la Nutella e la Coca Cola. ​"Solo chi produce Coca Zero avrà semaforo verde", ovvero sarà considerato un alimento sano in Gran Bretagna. Una bordata simile agli americani e britannici Francesco Paolo Fulci non la sparava da vent'anni, cioè dai giorni della battaglia sui seggi al Consiglio di Sicurezza dell'Onu, dove rappresentava l'Italia. Oggi Fulci è invece presidente della Ferrero. Nel Regno unito, infatti, è entrato in vigore nel 2013 il sistema di "etichettatura a semaforo", introdotto per scoraggiare gli alimenti meno salutari. Il verde indica un cibo sano, il rosso uno da evitare. Ma "è una grande impostura i prodotti del Made in Italy rischiano un'emorragia dei consumi"; "un disegno di protezionismo industriale" ed è "auspicabile che l'Unione europea apra una procedura di infrazione", ha detto duro il presidente della Ferrero, ricordando che il rosso è andato molti prodotti del made in Italy, compresa la crema piemontese, che di certo possono essere considerati più sani e utili dal punto di vista alimentare delle bollicine americane senza zucchero o i pop corn. Ad esempio anche l'olio d'oliva si è preso un semaforo rosso, come se fosse una bevanda magari da bere con la cannuccia. Fulci ha perciò chiesto al governo di fermare questa iniziativa inglese di classificazione "a semaforo" degli alimenti in commercio. Pronta la risposta del ministro dell'Agricoltura Martina, che sempre al Meeting ha confermato la richiesta italiana di aprire una procedura d'infrazione contro Londra. Intanto, però il governo inglese, vuole estendere il "semaforo" a tutto il Commonwealth.
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