Un momento dell'operazione di stamattina - Arma dei Carabinieri
Lo Stato c'è, s'era detto. E all'indomani della visita della premier Meloni lo Stato s'era visto, al Parco Verde di Caivano, con un primo blitz nei palazzoni del degrado. Poi la “stesa” dell'altra sera, gli spari per strada come messaggio delle cosche: non ci arrendiamo. E di nuovo, stamattina, la risposta dello Stato. Sono 400 gli agenti impegnati dalle prime luci dell'alba nel quartiere alla periferia di Napoli finito sotto la lente della cronaca dopo lo stupro di gruppo ai danni di due cuginette: un nuovo servizio ad “alto impatto” che vede operare insieme la Polizia di Stato, l'Arma dei Carabinieri e la Guardia di Finanza. Per le strade del Parco Verde si sono visti i reparti specializzati della Polizia Scientifica, le Unità Cinofile antidroga, il Nucleo Cinofili antidroga e per la ricerca di armi e poi altri gruppi di agenti arrivati da tutta la Provincia. A vigilare sull'intera attività di controllo due elicotteri, uno del Reparto volo della Polizia di Stato e uno della Sezione aerea della Guardia di Finanza.
Intanto ieri sera gli abitanti del Parco Verde si sono ritrovati in chiesa, alla parrocchia di San Paolo Apostolo, per un incontro presieduto da don Maurizio Patriciello. «Mai più piazze di spaccio, mai più stese, siamo stanchi» recitava un'intenzione letta alla preghiera i fedeli. «Libera, Signore, la nostra comunità dai flagelli della violenza, della droga» hanno poi ripetuto alcuni parrocchiani, chi sostenendo che «è giunto il momento del riscatto», chi auspicando che le piazze di spaccio siano trasformate in «centri culturali dove i ragazzi si incontrano per discutere del loro futuro» e che «se tutti ci impegniamo qualcosa accadrà». I fedeli hanno poi voluto ringraziare don Maurizio per il suo impegno.