venerdì 13 gennaio 2023
L'esempio positivo di una piccola azienda in Sardegna per cui la maternità non è da considerare un fattore negativo sul lavoro. Ma in troppi ancora non lo capiscono
La felicità di Lorena Piras: il terzo figlio in arrivo e un contratto di lavoro a tempo indeterminato

La felicità di Lorena Piras: il terzo figlio in arrivo e un contratto di lavoro a tempo indeterminato - Ansa/Piras

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La prossima settimana partorirà il suo primo maschietto che arriva dopo due bambine, di 11 e 7 anni e Lorena Piras, 31enne di Macomer esplode di gioia. Specie dopo che alla lieta notizia, se ne è aggiunta un'altra sul fronte del lavoro che ha temuto di perdere: il 22 dicembre quando era andata da poco in maternità, la Sardafuoco la piccola impresa di manutenzione e vendita di impianti a legna e pellet dove lavora come segretaria, le ha recapitato a casa un contratto a tempo indeterminato .

"È stato un bel regalo in vista del Natale e dell'anno nuovo che stava arrivando - spiega Lorena -: quasi non potevo crederci essendomi fatta mille problemi per annunciare la mia gravidanza al titolare dell'azienda (Mirko Manca di 33 anni, ndr), anche se ho capito subito che non mi avrebbe ostacolata: quando gli ho parlato della mia gravidanza ha avuto una reazione di gioia e ho capito che il timore che avevo era solo un film che mi ero fatta io".

La sua vicenda fa notizia in un momento in cui, purtroppo, la gravidanza resta ancora un fattore che mette a rischio il lavoro per le donne: "Spero che quello che è successo a me serva per aprire altre porte, che imprenditori e donne nella mia condizione si incontrino in questo modo superando i pregiudizi verso le donne che fanno figli, ma so bene purtroppo di essere una mosca bianca - prosegue Lorena - La mia storia con il lavoro è nata a gennaio 2022, quando dopo anni che non lavoravo ho mandato il curriculum alla Sardafuoco: il mio sogno era diventare segretaria. Non ci speravo tanto a dire il vero, invece dopo una settimana mi hanno chiamata e assunto a tempo determinato con vari rinnovi fino al 22 dicembre, quando ho firmato il contratto a tempo indeterminato".

Lorena ora vede positivo per il suo futuro e vuole mandare un messaggio alle altre donne: "Io devo ringraziare Mirko il mio titolare che mette al primo posto il valore delle persone e ci tiene che chi lavora con lui possa realizzare i propri progetti di vita - sottolinea la 31enne di Macomer -. Mi sento di dire alle altre donne di non temere a comunicare al proprio datore di lavoro una gravidanza che non deve rimanere un sogno. Bisogna capire e far capire che si può conciliare lavoro e maternità, non dobbiamo aver paura di vivere a pieno la nostra vita".

La storia di Lorena torna fa sperare le donne nel 2023 e potrebbe essere l'inizio del cambiamento: "Si tratta una notizia bellissima per la Sardegna, ma purtroppo le cose non stanno cambiando si tratta piuttosto, e lo dico dal mio osservatorio privilegiato, di un fatto eccezionale - rimarca la Consigliera regionale di parità Tiziana Putzolu - La storia di Lorena è bella perché siamo in presenza di una pluripara assunta a tempo indeterminato pur essendo di nuovo incinta, categoria vessata e discriminata sia nel pubblico che nel privato, e sottolineo il pubblico che dovrebbe garantire i nostri diritti e invece non fa eccezione. A Macomer abbiamo avuto un piccolo imprenditore illuminato e spero che possa essere di esempio a tanti suoi colleghi. Mi auguro che la notizia di Lorena così ben amplificata dai media possa rappresentare un modello che potrebbe essere emulato e assorbito col passare degli anni".




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