venerdì 2 gennaio 2015
​Ancora discrepanza sul numero delle vittime. Proseguono le indagini: autorità e consulenti dovrebbero salire a bordo. Altri 4 indagati.
Il comandante: «Avrei voluto portare tutti a casa»
COMMENTA E CONDIVIDI
"È alla rada del porto di Brindisi, a un miglio: si può dire che il traghetto Norman Atlantic è arrivato". La puntualizzazione arriva dalla Guardia costiera brindisina che da giovedì sta seguendo il viaggio di ciò che resta dell'imbarcazione andata a fuoco quattro giorni fa e che ha trasformato una vacanza in un incubo per oltre 450 passeggeri.Di certo la nave non dovrebbe entrare in porto prima del pomeriggio perché si ha intenzione di far svolgere alcuni "accertamenti tecnici non ripetibili" proprio nella zona di fonda. Quindi l'autorità marittima, gli organi di polizia giudiziaria, i consulenti tecnici, incaricati dal procuratore di Bari Giuseppe Volpe e dal sostituto procuratore Ettore Cardinali, dovrebbero salire a bordo del traghetto incendiato.Il giallo dei dispersi. Le persone tratte in salvo sono 477; il numero delle vittime è per ora fermo a 11 ma tra le autorità greche e quelle italiane c'è una forte discrepanza sul numero dei dispersi. "Non più di 18", per le elleniche. "Forse 98", riferiscono fonti della procura barese. Che indagano per naufragio colposo, omicidio colposo plurimo e lesioni colpose.Gli investigatori però sono convinti che a bordo del traghetto partito da Patrasso ci fossero più passeggeri di quelli dichiarati. Il timore è che l'ispezione di stive e garage potrebbe rivelare verità finora solo ventilate ovvero che nascosti tra i cassoni dei tir ci fossero disperati in fuga da ribellioni e guerre e che, nella trappola infuocata abbiano trovato la morte.Salgono a 6 gli indagati. La procura di Bari ha formalmente iscritto nel registro degli indagati altre 4 persone nell'ambito delle indagini sul naufragio del Norman Atlantic. Si tratta di due membri dell'equipaggio e di due rappresentanti della ditta greca noleggiatrice, la Anek Line. Sono già stati indagati nei giorni scorsi l'armatore Carlo Visentini e il comandante Argilio Giacomazzi.Le indagini cercheranno di chiarire se siano state fornite o meno le informazioni sulle uscite di sicurezza e sulle modalità da seguire in caso di emergenza. Tra i sopravvissuti c'è chi afferma che la spiegazione da parte dell'equipaggio prima della partenza non sia stata fornita. Specie alla luce di un altro rogo scoppiato su una nave della stessa compagnia poco tempo fa.Già un altro incendio. L'incendio di domenica scorsa infatti,  è il secondo che si sviluppa bordo di un traghetto della Anek Lines in un mese. Lo scorso novembre infatti, a poco più di venti miglia da Brindisi, le fiamme avevano avvolto la sala macchine dello "Ierapetra" che viaggiava verso Igoumenitsa.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: