Non accenna a placarsi, l’ondata di gelo che ha già provocato otto morti (una quarantina in tutta Europa) e danni ingentissimi all’agricoltura, soprattutto nel Centro-Sud. Per oggi è prevista neve anche al Nord con temperature ancora sotto lo zero. Nelle città si stanno attivando punti di ristoro per i clochard, come per esempio alla stazione di Porta Nuova di Torino, dove un gruppo di volontari distribuisce bevande calde e coperte ai senza dimora. Stazioni aperte tutta la notte anche a Brindisi (su richiesta del prefetto alle Ferrovie), mentre a Siracusa è stata allestita una tensostruttura riscaldata nella zona del Pantheon e a Milano i centri di accoglienza sono aperti 24 ore su 24.
A Napoli sono una sessantina i clochard “monitorati” dalla polizia municipale, mentre a Rimini la titolare dell’hotel Britannia ha messo a disposizione 33 camere per chi non ha un posto dove passare la notte. A Barletta un afghano è arrivato stremato e semi-assiderato dopo un viaggio di 48 ore attaccato sotto un tir. I volontari della Caritas l’hanno assistitito e uno di loro, Giorgio, gli ha dato i propri vestiti.
«Ma non si può sempre aspettare il freddo per intervenire», sbotta Cristina Avonto, presidente della Fiopsd, la Federazione che riunisce le associazioni che si occupano dei senza fissa dimora e che sollecita le istituzioni a «lavorare in una logica di programmazione durante tutto l’anno». Il freddo polare ha “allungato” le vacanze natalizie a migliaia di studenti. A Roma 62 scuole sono rimaste senza riscaldamento e anche in Puglia la neve ha costretto i sindaci a tenere chiusi l’80% degli istituti sia ieri che oggi. Vacanze fino a domani per gli alunni della Basilicata, mentre ieri a Bergamo 1.250 ragazzi sono stati rimandati a casa per un guasto alla caldaia. «Purtroppo – tuona il presidente dell’Associazione nazionale presidi, Giorgio Rembado – le scuole rimaste al freddo sono molte. Questo è un problema che si presenta ogni anno perché con la sospensione delle attività didattiche, da Natale all’Epifania, viene spento anche il riscaldamento e questo è frutto di un’economizzazione delle spese di riscaldamento che comporta una difficoltà di recupero del calore in tempi rapidi, soprattutto in caso di freddo intenso».
Brutte notizie anche sul fronte dell’agricoltura, con la Coldiretti che parla di «danni incalcolabili ». L’impossibilità di effettuare le consegne per l’impraticabilità delle strade, ha costretto a buttare tonnellate di latte e altri generi deperibili. Intanto a Instanbul il maltempo ha bloccato 500 turisti italiani. Le «condizioni atmosferiche negative» hanno infatti causato la cancellazione di tutti i voli in partenza e in arrivo allo scalo sul Bosforo.