Sono 206 i naufraghi salvati ieri dalle imbarcazioni militari e civili impegnate, nell'ambito dell'operazione Mare nostrum, durante le ore del naufragio al largo delle coste libiche. Sono 17, invece, i corpi senza
vita al momento recuperati. La fregata Grecale ed pattugliatore Sirio
della Marina Militare, assistite dalle motovedette della
Capitaneria di Porto 302 e 306, dalla motovedetta G79 della
Guardia di Finanza e dai mercantili internazionali Kehoe Tide
battente bandiera Vanuatu e la francese Bourbon Arcadien,
hanno raggiunto il barcone capovolto nel più breve tempo
possibile. Sono intervenuti anche l'elicottero AB 201 di nave Grecale,
un velivolo da pattugliamento marittimo Atlantic, l'ATR 42
della Capitaneria di Porto e l'elicottero EH 101 decollato da
Lampedusa. Naufraghi e vittime sono stati imbarcati bordo della fregata Grecale diretti verso il porto di Catania dove sono arrivati in serata. Sono 30 circa i volontari della Croce Rossa impegnati a fornire assistenza ai migranti superstiti. La Cri ha predisposto sul molo quattro tende telescopiche a montaggio rapido, sono pronti a intervenire quattro ambulanze e un mezzo per il trasporto di persone e materiale. La Croce Rossa, in collaborazione con il personale del Ministero della Sanità, fornisce assistenza sanitaria allo sbarco con due medici, quattro infermieri e due psicologi. Sul molo i volontari Croce Rossa sono impegnati anche nell'assistenza socio-sanitaria fornendo ai migranti generi di prima necessità.
Il pattugliatore Sirio è stato poi impegnato in altri soccorsi ad imbarcazioni in difficoltà soccorrendo 295 migranti che saranno sbarcati oggi nel porto di Augusta. La Procura di Catania ha aperto un'inchiesta sul naufragio del barcone carico di immigrati ieri mattina a 4 miglia dalle coste della Libia e a 100 da Lampedusa. Gli inquirenti intendono individuare gli scafisti del natante e accertare loro eventuali responsabilità nell'affondamento.