venerdì 4 marzo 2011
«La gestione della frontiera dell'Ue non può essere lasciata ai singoli Paesi: non è la frontiera di un Paese, ma dell'Europa». Lo ha detto il presidente della Repubblica al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite. Il capo dello Stato, inoltre, ha sottolineato che «gruppi vulnerabili, quali sono le comunità cristiane in alcuni Paesi, richiedono speciale protezione».
- Monito del Presidente «No a tagli col machete»
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«La gestione della frontiera dell'Ue non può essere lasciata ai singoli Paesi: non è la frontiera di un Paese, ma dell'Europa». Lo ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite a Ginevra. «L'Ue - ha spiegato il capo dello Stato - deve definire regole migliori su diritti d'asilo e protezione dei rifugiati».«Sosterremo qualunque sforzo» perché la Libia rispetti i diritti umani e sia riammessa al Consiglio per i diritti umani dell'Onu da cui è stata sospesa ha aggiunto Napolitano -. Gheddafi deve fermare ogni azione militare diretta contro il suo proprio popolo».«SCIOCCATO E SGOMENTO PER L'ASSASSINIO DI BHATTI»Al Consiglio dei diritti umani Giorgio Napolitano si è dichiarato «profondamente scioccato e sgomento» per l'assassinio del ministro pachistano per le Minoranze Shabbaz Bhatti e ha sottolineato che «gruppi vulnerabili, quali sono le comunità cristiane in alcuni Paesi, richiedono speciale protezione». Il presidente della Repubblica ha detto che nel mondo interconnesso «la libertà religiosa diviene un faro di speranza e potente rassicurazione per tutte le minoranze, garantendone identità e sicurezza ed eliminando la percezione dell'ostilità e delle minacce».
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