lunedì 30 gennaio 2012
​Il capo dello Stato ha ricevuto la laurea honoris causa. Nel discorso del presidente un appello a proseguire sulla strada delle riforme, nell'interesse comune, evitando reazioni di "ribellismo" che conducono a "violenze inammissibili". Contestazioni di "Occupy Bologna", sedate dalle forze dell'ordine.
COMMENTA E CONDIVIDI
Momenti di tensione, a Bologna, in occasione della visita del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha ricevuto la laurea honoris causa in Relazioni Internazionali.  Mentre all'interno dell'Aula Santa Lucia era in corso la cerimonia, gruppi di studenti ed esponenti di centri sociali hanno manifestato. Alcuni manifestanti  avrebbero anche tentato di forzare il blocco delle forze dell'ordine, ma sono stati respinti con cariche di alleggerimento.LA PROTESTA: "OCCUPY BOLOGNA" LANCIA UOVA E SPRAY URTICANTEIn base a quanto ricostruito con le testimonianze di alcuni presenti, circa un centinaio di persone aderenti almovimento "Occupy Bologna" avrebbe tentato di forzare il blocco delle forze dell'ordine a metà di Via dei poeti. Le due parti sono brevemente venute a contatto e i manifestanti sono stati respinti.Uova, ma anche pomodori, spray urticante e liquido corrosivo. La questura di Bologna ha spiegato che li hanno usati i manifestanti che hanno tentato di raggiungere l'Aula Santa Lucia per contestare Napolitano. Il questore vicario, colpito dai calci, è stato medicato. I manifestanti hanno tentato di aggirare le forze di polizia.L'unico contatto in via dei Poeti. I collettivi, ha riferito la questura, hanno lanciato uova, pomodori e spray urticante e un liquido che ha corroso il giubbotto del reparto mobile. Un cronista di "Repubblica" è rimasto contuso.IL DISCORSO DI NAPOLITANO: "AVANTI CON LE RIFORME, IN UN CLIMA COSTRUTTIVO"Un forte appello alle riforme, un richiamo a proseguire l'esperienza del governo Monti, la condanna per le "violenze inammissibili" contro i provvedimenti anti-crisi. Nel ricevere la laurea honoris causa all'università di Bologna, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha rivolto un monito da un lato alle forze politiche, che ha sollecitato a rinnovarsi, ma anche a quanti scelgono la via della protesta dura. "Non intervengo nel merito di alcuna questione politicamente o socialmente controversa, metto però in guardia contro la pericolosità di reazioni a qualsiasi provvedimento legislativo che vadano ben al di là delle richieste di ascolto e confronto, anche di proteste nel rispetto della legalità, per sfociare nel ribellismo e in forzature e violenze inammissibili", ha spiegato. Napolitano è tornato a difendere la scelta di far nascere il governo Monti con "soluzioni non rinvenibili in schemi ordinari". E ora "è nell'interesse comune che lo sforzo appena intrapreso, con significative proiezioni in sede europea, continui e si sviluppi in un clima costruttivo". Detto questo, il Capo dello Stato ha chiamato il Parlamento alla responsabilità. Negli ultimi tempi, ha ricordato, si è assistito a "una perdita di efficacia, persuasività e inclusività del sistema politico", una "crisi da cui si puòuscire solo attraverso riforme in tutti questi campi". Dunque, se "bisogna avere una visione non demoniaca, ma razionale e realistica dei partiti", è indispensabile che i partiti si "autorinnovino" o si rischia un rifiuto della politica che "conduce alla fine della democrazia e della libertà". Il parlamento si impegni allora sulla "riforma delle istituzioni e delle regole parlamentari ed elettorali", per "restituire ai cittadini elettori la voce che ad essi spetta innanzitutto nella scelta dei loro rappresentanti" e per una "selezione di candidati" con "i necessari titoli di trasparenza morale e competenza". Da verificare, infine, la "disponibilità al confronto" sulla "revisione della seconda parte della Costituzione".
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: