Un'immagine del blitz a Caivano - ANSA
C’è la questione migranti, con la situazione difficile di Lampedusa e i rapporti con la Francia al centro dell’agenda del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ma ieri a Napoli la sua presenza è all’insegna del lavoro che continua sul fronte Caivano e della lotta per la riaffermazione della legalità. Novità sembrano tra l’altro profilarsi sul fronte delle indagini per lo stupro delle due cuginette, l’orribile violenza che ha preceduto la stesa nella zona del Parco Verde di Caivano.
Ci sarebbe, infatti, anche un adulto coinvolto: il maggiorenne, almeno uno, avrebbe registrato un video con il proprio cellulare. Una svolta frutto di un probabile incrocio di dati dei tre uffici inquirenti che si stanno occupando del caso: la procura dei minorenni, la procura di Napoli Nord e la procura di Napoli. Obiettivo, risalire agli autori ma anche rimuovere il video e capire a chi fosse destinato. Tra i dubbi degli inquirenti c’è quello che le violenze ai danni delle bimbe non fossero fini a se stesse ma destinate ad un circuito clandestino.
In pochi giorni sono state due le massicce operazioni di controllo del territorio condotte a Caivano. E per questo Piantedosi – che a margine del comitato ha incontrato Donatella Di Maggio, la mamma di Giogiò, il giovane musicista ucciso da un minore – ha voluto rimarcare, in occasione della riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, un concetto niente affatto banale in zone dove la presenza malavitosa rischia di soffocare la civile convivenza.
«Lo Stato a Caivano – ha tenuto a sottolineare – c’è e poi abbiamo ottenuto risultati tangibili in termini di ripresa del territorio. Avanti ora con il recupero dell’occupazione abusiva di immobili per recuperare gradualmente anche in quei territori il criterio di legalità». Di sicuro, ha aggiunto rispondendo alle critiche di questi giorni, «non credo che quelli messi in campo siano servizi sproporzionati rispetto ai risultati come ha detto qualcuno».
«Oggi – ha spiegato Piantedosi riferendo i risultati della riunione – abbiamo fatto il punto sulle prime giornate della metodologia messa in atto per il controllo del territorio e sulle iniziative che abbiamo chiamato Alto Impatto. Ci sono elementi di soddisfazione e intendiamo proseguire in maniera sistematica, non solo su Caivano, perché ci sono altri contesti territoriali con criticità sia nell’area metropolitana che nel capoluogo. Andremo avanti».
A Caivano si è recato il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Del Mastro delle Vedove, per portare la sua solidarietà al prete don Maurizio Patriciello. Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, sollecita una «reazione di popolo» così come è successo, spiega, a Scampia dove sono stati attuati interventi «per migliorare il quartiere» e a Piantedosi ha chiesto di andare oltre operazioni di alto impatto ma di garantire più polizia in strada, specie di notte.
Dal canto suo, il governatore della Campania Vincenzo De Luca, dice di «stare attenti a non fare operazioni propagandistiche che non servono. Serve raddoppiare le forze dell’ordine, serve potenziare la video sorveglianza, servono cose concrete che rimangono nel tempo mentre va avanti il lavoro di recupero sociale e culturale». Il ministro prende nota e rimanda tutti a tra due mesi per un bilancio: «Nulla è fatto – conclude – per soddisfare esigenze temporanee. Le risorse che stiamo dando saranno se possibile crescenti man mano che porteremo avanti il piano di potenziamento degli organici di polizia».