Padre Angelo Cavagna - Cefa
«Buongiorno per tutto il giorno», era il saluto abituale del dehoniano padre Angelo Cavagna, scomparso domenica a Bolognano d'Arco, in provincia di Trento. Aveva 94 anni ed è stato uno dei padri dell'obiezione di coscienza al servizio militare in Italia, negli anni Settanta. La sua storia di fede si è imbevuta di impegno sociale: prete operaio, è stato un esponente di spicco della nonviolenza, fino a fondare nel 1977 il Gruppo autonomo di volontariato civile in Italia (Gavci) per la realizzazione concreta del servizio civile nato dall’obiezione di coscienza in Italia, regolamentato dalla legge 772 nel 1972.
Padre Cavagna ricordava sempre a chi lo ascoltava che il servizio militare obbligatorio in Italia è solo sospeso (e non abolito, come erroneamente molti credono) e che, in qualsiasi momento, una semplice circolare del Governo lo poteva far ripartire, con la conseguente necessità di fare obiezione di coscienza e il collegato servizio civile obbligatorio.
Coerente col suo impegno pacifista e nonviolento, a dicembre del 1992 partecipò “Marcia dei 500” pacifisti italiani che riuscirono ad arrivare a Sarajevo, raccogliendo l’appello di Don Tonino Bello, affinché si avviassero concrete azioni a sostegno della pace e della giustizia in Bosnia Erzegovina, ma anche per deporre una corona di fiori sul luogo della prima vittima di quella guerra, la giovane Suada Dilberović uccisa nell'aprile 1992 durante le prime manifestazioni per la pace a Sarajevo. Alla marcia parteciparono anche don Renato Sacco di Pax Christi e padre Eugenio Melandri. Un'altra sua creatura è l'organizzazione non governativa "Cefa - Il seme della solidarietà", fondata 50 anni fa insieme allo scomparso Giovanni Bersani per combattere fame e povertà nel mondo attraverso l'autosufficienza alimentare e il rispetto dei diritti umani fondamentali.
«I suoi valori, la pace e la non violenza, hanno contribuito a permeare e completare l’identità del Cefa - scrive Marco Benassi, direttore del Cefa dal 1984 al 2012 -. Oltre dieci anni fa il Cefa non esitò a percorrere la strada del Servizio Civile Universale (legge figlia di quella sull’obiezione di coscienza) che offre oggi a tanti giovani un’opportunità e un motivo di riflessione che nel tempo si era un po’ assopito nel mondo della cooperazione internazionale e per il quale padre Angelo si era sempre battuto con forte e coraggiosa determinazione. Era solito richiamarci a quella che lui indicava come “doppia responsabilità”, “la cartina di tornasole del nostro impegno”: da un lato il percorso dei progetti di sviluppo con le comunità di diversi Paesi in Africa e dall’altro l’impegno qui sul territorio, per diffondere i principi della pace e di uno sviluppo sostenibile come facce della stessa medaglia, condizioni di possibilità l’una dell’altro».
Il funerale di Padre Angelo Cavagna sarà a Bolognano (Trento) martedì 30 aprile alle ore 11 nella Comunità dei Sacerdoti del Sacro Cuore. Alle esequie anche un messaggio del cardinale di Bologna Matteo Zuppi, presidente della Cei.