Dopo aver constatato che era già
morta, tre medici dell'ospedale di Potenza, arrestati per
omicidio colposo, hanno continuato ad operare una donna di 71
anni. È uno dei particolari - si è appreso stamani nel
capoluogo lucano - alla base dell'arresto dei tre
cardiochirurghi del San Carlo, che sono ai domiciliari.
La circostanza è emersa durante
gli interrogatori dei medici e degli infermieri presenti in sala
operaria il 28 maggio 2013, dall'acquisizione delle cartelle
mediche e dalla perizia medico-legale.
Secondo gli investigatori, quindi, l'operazione sarebbe
andata male, portando alla morte della donna, ma i chirurghi
avrebbero deciso di proseguire l'intervento, forse per "coprire"
eventuali errori molto gravi, come emergerebbe anche da alcune
registrazioni pubblicate sul sito "Basilicata 24" e poi
analizzate anche dalla Squadra mobile.
È accusato di aver falsificato il registro operatorio il dottor Nicola Marraudino, primario del reparto di Cardiochirurgia, da stamani ai
domiciliari, per omicidio colposo ,
insieme ai medici Michele Cavone e Matteo Galatti.
La donna, Elisa Presta, di 71 anni, morì il 28 maggio 2013 in
seguito alle complicanze sorte durante l'intervento di
Cardiochirurgia. Secondo quanto si è appreso, le indagini della
Polizia sono cominciate nel novembre 2013 in seguito a un
esposto anonimo. Nelle settimane successive, la Squadra mobile
del capoluogo lucano ha interrogato medici e infermieri, che
hanno partecipato all'intervento, e i familiari della donna. Lo
scorso 14 luglio, inoltre, è stata depositata la perizia
medico-legale.
Il 29 agosto scorso, invece, sul sito Basilicata 24 è stata
pubblicata un'intercettazione in cui Cavone ammetteva gravi
comportamenti suoi e di altri medici (tra cui il primario)
durante l'intervento di cardiochirurgia. In seguito, il
direttore del sito ha consegnato agli investigatori altre due
intercettazioni, che, insieme alla prima, "sono entrate a far
parte - spiegano dalla Procura della Repubblica di Potenza - del
quadro complessivo di elementi a carico degli indagati, a
conferma di quanto già accertato".