giovedì 3 maggio 2018
La mattina del 9 maggio 1978 fu ritrovato a Roma il corpo dello statista, sequestrato il 16 marzo, nel bagaglio di una Renault rossa. Riproponiamo qui le pagine del giornale del giorno dopo.
La Renault rossa con il corpo di Moro (Ansa)

La Renault rossa con il corpo di Moro (Ansa)

Prima la strage della scorta, il 16 marzo 1978, poi cinquanta giorni di attesa e di speranza, fino al tragico epilogo: il corpo di Aldo Moro fu ritrovato la mattina del 9 maggio nel bagagliaio di una Renault rossa parcheggiata in un vicolo di Roma, a due passi dalla sede del Pc, a tre da quella della Dc. (QUI LA CRONACA)

Il giorno dopo Avvenire, come tutti i giornali, dedicò gran parte della sua foliazione al martirio dello statista. È proprio "martirio" la parola attorno alla quale ruota il commento dell'allora direttore, Angelo Narducci, in prima pagina. "Il martirio di un uomo". Riproponiamo qui le pagine che il 10 maggio di 40 anni fa Avvenire dedicò alla morte di Aldo Moro per mano delle Brigate Rosse.

IL NIPOTE: MIO ZIO ALDO MORO ERA UN UOMO LIBERO di Angelo Picariello

IL RAPPORTO INVESTIGATIVO di Vincenzo R. Spagnolo

GIANNI GENNARI: PAOLO VI FECE DI TUTTO PER SALVARE ALDO MORO di Angelo Picariello


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