sabato 5 gennaio 2013
Il vescovo: «Terremoto dimenticato». Il sindaco ha scritto una lettera alla Regione: «Che fine ha fatto il blocco dei tributi?».
COMMENTA E CONDIVIDI
«Lavori di pronto intervento post sisma numero 1». La frase è ben leggibile sulla tabella piazzata sul muro dell’ex episcopio di cui la diocesi di Cassano all’Jonio (Cosenza), grazie ai fondi messi a disposizione dall’otto per mille, ha avviato i lavori di consolidamento dopo il sisma del 26 ottobre. È il primo cantiere aperto a Mormanno. Ristabilendo l’agibilità della struttura, adiacente alla chiesa di Santa Maria del Colle impraticabile da quella notte, permetterà alle attività commerciali ospitate al piano terra di rialzare le saracinesche. Inoltre dovrebbe consentire pure di riaprire una strada importante per i collegamenti nel centro del paese, la zona più colpita. Lo conferma il sindaco, Guglielmo Armentano, il quale sottolinea che la diocesi è stato il primo ente a passare dalle parole ai fatti, aprendo il cantiere. «Per il resto – insiste il primo cittadino – è un disastro. E pensare che adesso siamo ancora nella fase di emergenza. Chissà cosa succederà quando, col passare del tempo ma senza la soluzione dei problemi, ne usciremo. Ho inviato inutilmente una lettera al presidente della Regione per chiedere un incontro. Vorrei sapere che ne è stato del blocco dei tributi regionali per aiutare la devastata economia locale. Sinora abbiamo avuto solo la sospensione dei mutui prevista per 150 giorni dall’ordinanza della protezione civile». Un altro intervento simile lo ha messo in campo la diocesi che per novembre, dicembre e gennaio, ha ridotto del 30% il canone dei locali fittati in paese.A Capodanno il vescovo di Cassano all’Jonio, Nunzio Galantino, ha celebrato Messa a Laino Borgo, uno degli altri centri del Pollino piegati dal sisma, in locali messi a disposizione dal Comune. «Avvertiamo come nostro dovere – ha commentato il presule – richiamare la costante attenzione delle istituzioni e dell’opinione pubblica nazionale su ciò che appare un terremoto dimenticato. Continueremo a profondere il massimo impegno per stare vicini alle popolazioni, tentare di alleviare la sofferenza di tanti fratelli e sorelle, condividerne il peso».Obiettivi che la diocesi è impegnata a concretizzare attraverso la preghiera e servizi che consentano il normale prosieguo delle attività di culto, nonostante l’inagibilità di gran parte delle chiese del comprensorio.La diocesi ha inoltre avviato la messa in sicurezza dell’ala del seminario estivo danneggiata dal sisma e della cappella adiacente la chiesa di santa Maria degli Angeli. Inoltre è attivo (dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 12) il centro di ascolto Caritas per raccogliere istanze e richieste d’aiuto, oltre che favorire l’accompagnamento al lavoro e l’attuazione del progetto di assistenza psicologica. Gli esperti avvieranno percorsi formativi per professionisti e volontari, mentre è stata effettuata una mappatura del territorio per individuare le priorità e verificare bisogni e esigenze anzitutto di anziani, ammalati e bambini. «Uniamoci, affidiamo il nostro impegno e il nostro territorio a Maria – ha concluso il vescovo Galantino –. Sono certo che, con l’aiuto di Dio, potremo uscire da questa prova più rafforzati».
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: