martedì 21 agosto 2012
​L'allarme lanciato da “Save the children”. Giovani romene e nigeriane costrette a prostituirsi, ragazzi egiziani sfruttati nei cantieri edili. Impossibile indicare un numero esatto, «ma si tratta di un fenomeno in crescita». Anche a seguito dell'inarrestabile flusso di minori stranieri non accompagnati.
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Sono migliaia, in Italia, i minori vittime di tratta e sfruttamento. Baby prostitute romene e nigeriane, giovanissimi egiziani costretti a lavorare per ripagare il debito contratto con i trafficanti. Adolescenti afghani in fuga dalal guerra. Migliaia, ma è impossibile stimare un numero esatto. Ma secondo operatori del settore «il fenomeno è in crescita anche a seguito del costante e inarrestabile flusso di minori migranti non accompagnati che costituiscono un gruppo particolarmente a rischio di sfruttamento», si legge nel dossier "Piccoli schiavi invisibili" diffuso oggi da "Save the children" alla vigilia della giornata Onu in ricordo del commercio degli schiavi e della sua abolizione, che ricorre il 23 agosto.I NUMERI DELLA TRATTA. Il numero di minori vittime di tratta nel mondo è pari secondo le stime a 1,2 milioni, ma se si considerano quelli che subiscono comunque uno sfruttamento sessuale o lavorativo il numero raggiunge nel 2011 una grandezza di quasi 5 volte superiore (5,5 milioni) e rappresenta il 26% del totale delle vittime (20,9 milioni).
«In Italia - rileva Save The Children - si riscontra una mancanza cronica di dati aggiornati sul fenomeno, ma possono essere certamente considerati la punta dell'iceberg di questa schiavitù, spesso invisibile alle statistiche, i 280 minori identificati come vittime di tratta o riduzione in schiavitù attraverso procedimenti penali tra il 2004 e il 2011 provenienti principalmente dall'Europa orientale e balcanica». Bisogna poi aggiungere i 1.600-2.000 minori che si prostituiscono in strada, gran parte vittime di tratta e sfruttamentoROMENE E NIGERIANE, SCHIAVE DEL SESSO. Il rischio di tratta e sfruttamento è particolarmente grande per le giovani nigeriane e romene. L'associazione "On the Road" e la cooperativa "Dedalus" che prestano assistenza alle donne e alle ragazze che si prostituiscono per strada (tra Marche, Abruzzo, Molise e Napoli) denunciano che il numero delle minori nigeriane coinvolte nello sfruttamento sessuale è in crescita. Molte di loro, probabilmente, sono arrivate nel nostro Paese mescolandosi ai flussi di migranti in fuga dalla guerra in Libia. «Tra i minori non accompagnati sbarcati sulle coste italiane -si legge nel dossier di Save the Children- da segnalare il caso delle giovani nigeriane giunte fra il 2011 e l'agosto 2012 via mare, alcune delle quali si sono ritrovate vittime di uno sfruttamento sessuale su strada».Per quanto riguarda le giovani romene, il loro ingresso è facilitato dalla cittadinanza comunitaria. Si tratta di giovani provenienti da famiglie molto problematiche, cresciute in un contesto di povertà e marginalità. IL VIAGGIO INFINITO DEGLI AFGHANI. I gravi rischi di sfruttamento riguardano anche i circa 1300 afgani che per loro volontà sono solo "in transito" nel nostro Paese e quindi "invisibilI", o i circa 900 minori egiziani giunti in Italia tra il 2011 e il 2012 con un oneroso debito di viaggio da saldare in fretta e il desiderio di aiutare le famiglie di origine.«La tratta e lo sfruttamento degli esseri umani è mossa da un flusso economico paragonabile, nel mondo, a quello del commercio illegale di droga e di armi -ha dichiarato Raffaella Milano, direttore programmi Italia Europa di Save the Children -. Un fenomeno odioso e dalle conseguenze devastanti per la vita di migliaia di ragazze e ragazzi». Vera e propria schiavitù contemporanea. Per ripagare il debito contratto con i trafficanti (nel caso dei minori egiziani) o per proseguire il proprio viaggio verso il Nord Europa (gli afghani) i giovani migranti sono costretti a lavorare spesso in condizioni estremamente pericolose e precarie nei campi, nell'edilizia o nelle piccole attività commerciali.
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