martedì 19 novembre 2024
Secondo una ricerca di Fondazione Ismu soltanto il 21% segue percorsi didattici capaci di dare un titolo di studio. La maggior parte frequenta corsi di alfabetizzazione.
Minori non accompagnati, solo 1 su 5 va a scuola

Ansa

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Come sono inseriti i minori stranieri non accompagnati nel circuito scolastico-formativo italiano? Una domanda cruciale cui cerca di rispondere una approfondita ricerca condotta dal settore educazione di Fondazione Ismu Ets (e di cui si parlerà il 20 novembre in un webinar dalle 16.30 alle 18).
La premessa: su 3.399 MSNA censiti, i maschi rappresentano il 98,6% del campione. La componente numericamente più rilevante è composta da diciassettenni e neomaggiorenni (3/4 del campione), mentre i sedicenni sono pari al 18%. Quasi la metà del campione ha frequentato l'istruzione primaria (46%), il 28% l'istruzione secondaria e circa il 15% nessuna scolarizzazione (per l'8% la scolarizzazione non è nota e per il 3% è la scuola coranica).

Competenze linguistiche. Circa il 60% dei MSNA censiti parla almeno un'altra lingua oltre all'italiano, il 30% parla almeno due lingue straniere e il 7% tre lingue e più. Tra le lingue più parlate troviamo: arabo (1.194 sul totale del campione), albanese (546), bengalese (481), francese (407), inglese (385).

Provenienze. Il 35% del campione proviene dal Nord Africa, con una netta predominanza di egiziani (774) e tunisini (351). Segue il continente asiatico (circa 1/4 del campione totale), soprattutto Bangladesh (548) e Pakistan (265). Circa il 20% è originario dell'Africa subsahariana, in particolare: Gambia (167) e Costa d’Avorio (100), seguiti da Guinea, Somalia, Mali, Senegal. Infine, il 17% circa arriva da Paesi dell’Est Europa, soprattutto dall'Albania (531), con una piccola quota di kosovari (53).

Condizioni nel Paese di origine. Nel Paese di provenienza, quasi la metà era studente; il 19% studenti-lavoratori (19% circa), il 13% lavoratori. Fra i MSNA provenienti da Paesi Europei predominano gli studenti. I lavoratori e gli studenti-lavoratori rappresentano, invece, il 35% circa dei MSNA originari di Africa e Asia. I giovani in condizione di NEET, cioè giovani che non studiavano né lavoravano già in patria, sono oltre il 20% fra i subsahariani e gli asiatici.

Principali aree geografiche di accoglienza e inserimento in Italia. Circa 1/3 dei MSNA censiti è ospitato in un centro di prima accoglienza, i restanti 2/3 vivono in strutture di seconda accoglienza. Il 21% è ospitato in strutture di accoglienza collocate in Sicilia. Segue la Lombardia, con quasi il 14%. Nel complesso, le più alte concentrazioni di MSNA si trovano al Sud o in Sicilia (42%) e nelle regioni del Nord-Ovest (31%).

Il quadro sull'inserimento scolastico-formativo dei MSNA in Italia. La quota maggiore di MSNA è inserita in corsi di alfabetizzazione linguistica in Italiano L2 realizzati presso gli enti che li ospitano (per oltre il 45% del campione) oppure, in misura leggermente inferiore, presso i CPIA del territorio (40%). Nell'istruzione ordinaria, la presenza di MSNA è decisamente inferiore rispetto agli altri programmi di apprendimento considerati.

Esiti nei programmi di apprendimento. Il 67,9% dei MSNA ha concluso i programmi di apprendimento frequentati: nel complesso, quasi 500 MSNA del campione hanno ottenuto attestati di certificazione dei corsi di lingua italiana frequentati e circa 300 hanno conseguito la licenza di terza media (soprattutto nei CPIA, ma anche nella scuola secondaria di primo grado).

Integrazione nel sistema scolastico. Tra i MSNA censiti, risulta che solo un minore su cinque è integrato nel sistema scolastico italiano (21%), ovvero in percorsi frequentati da coetanei nativi e che offrono la possibilità di acquisire un titolo di studio. Anche considerando i corsi di primo/secondo livello presso i CPIA, solo il 18% è in questa condizione. Non trascurabile (9%) è infine la quota di MSNA non coinvolti in alcuna tra le attività educativo-formative, risultando fuori da ogni tipo di programma di apprendimento.

I minori che arrivano nel nostro Paese sono consapevoli dell'importanza di imparare la lingua e ricevere un'istruzione adeguata. "Senza lingua non puoi vivere" dice uno dei giovani intervistati dagli autori della ricerca. E un altro aggiunge: "Io penso che se tu hai la scuola, hai una qualificazione, tu puoi trovare lavoro, trovi lavoro dove vuoi". Una convinzione che può e deve essere il punto di partenza di un efficace percorso di integrazione.


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