La mobilitazione della Diocesi per la pace: il 7 la camminata per le vie di Milano - Fotogramma
Un cammino, aperto a tutta la cittadinanza, per chiedere la pace, anzitutto in Ucraina, ma anche per i tanti (e dimenticati) conflitti che insanguinano la terra. È questo il senso dell’iniziativa proposta dal Coordinamento diocesano Associazioni, Movimenti e Gruppi in programma per giovedì con il titolo “Dona nobis pacem”. A partire dalle ore 20.00, ben due cortei si muoveranno da altrettanti punti di partenza di alto valore simbolico - piazzale Segesta, vicino al Consolato russo, e via Ampezzo, in prossimità di quello ucraino -, per poi ricongiungersi, concludendo il percorso nella chiesa Maria Regina Pacis (via Kant, 8) dove, alle 21.00, l’arcivescovo, Mario Delpini, presidierà una veglia di preghiera. Altrettanto significativa è la scelta delle due testimonianze che verranno proposte prima della veglia, affidate a padre Ambrogio Makar, archimandrita ortodosso del Patriarcato di Mosca, e a don Igor Krupa della Chiesa cattolica ucraina di rito bizantino. Non a caso alla camminata parteciperanno anche i membri delle diverse confessioni aderenti al Consiglio delle chiese cristiane di Milano.
«I figli amati da Dio operano ogni giorno per la pace, seguono Gesù, che è la nostra pace, e ne imitano lo stile. Perciò non possono tacere né sottrarsi ad annunciare la Parola di Dio che condanna il gesto fratricida delle guerre. Continuiamo a pregare perché non ci rassegniamo all’impotenza», scrive Delpini. «Mi pare particolarmente bello e importante che tutto sia nato da un’idea del Coordinamento diocesano», spiega, a sua volta, monsignor Luca Bressan, vicario episcopale per la Cultura, la Carità, la Missione e l’Azione sociale. «Con le poche “armi” di pace che abbiamo, possiamo fare tanto e lo abbiamo dimostrato anche con altri eventi simili già realizzati in passato. Preghiamo per la pace in Ucraina, ma non dimentichiamo tutti i luoghi del mondo in cui non c’è pace: basti pensare ai colpi di stato in Africa o alla Siria. Alla vigilia dell’apertura dell’anno pastorale, come sempre l’8 settembre prossimo, vogliamo chiedere a Maria che aiuti a portare pace in tutto il mondo».Così come sottolineano, concordi, anche i rappresentanti del Coordinamento. «È importante pregare perché è Dio che costruisce la pace nei cuori ed è Dio che ci può aiutare a riconoscere la pace come valore irrinunciabile, nel quale ogni vita può avere il suo sviluppo dignitoso. In questo senso seguiamo le parole del Papa e dell’arcivescovo Mario», sottolinea, sul portale dell’Azione cattolica ambrosiana, il presidente diocesano, Gianni Borsa. Mentre il movimento di Comunione e Liberazione, affida a un comunicato stampa le parole del presidente della Fraternità di Cl, Davide Prosperi. «Questo momento pubblico di preghiera dà l’opportunità alle nostre comunità di riunirsi per affidare a Dio la nostra speranza, sostenendo gli sforzi di chi nella Chiesa, a partire dal Papa e dal cardinale Zuppi, è impegnato per fermare la guerra; e anche di testimoniare che tale nostra speranza è fondata sulla certezza della presenza di Gesù, unica fonte di vera pace. La preghiera è quindi il gesto più semplice e allo stesso tempo più importante».
Da quando è scoppiato il conflitto tra Russia e Ucraina, nel febbraio 2022, sono diverse le iniziative promosse dalla diocesi di Milano, come alcune preghiere ecumeniche o, durante la scorsa quaresima, la mobilitazione delle comunità al fine di rispondere all’appello dell’arcivescovo per la pace che ha raccolto quasi 52mila adesioni.