Navi della Marina Militare, della
Guardia Costiera, mercantili. Una flotta di una ventina di
unità in tutto sparse nel Canale di Sicilia, impegnate nelle
ultime 24 a soccorrere circa 3.000 migranti partiti dalla Libia
su carrette del mare. Un'altra ondata imponente di arrivi,
dunque, che fa salire il totale dall'1 gennaio a 47 mila, dieci
volte più che nello stesso periodo del 2013. Numeri che
preoccupano il Viminale, alle prese con un'affannosa ricerca di
strutture d'accoglienza in tutto il Paese. Ed il Governo vuole
portare con forza il fenomeno all'attenzione dell'Europa
nell'ormai imminente semestre di presidenza Ue.
Arriva la bella stagione, il mare è calmo e - come nelle
previsioni - la rotta Libia-Sicilia è sempre più battuta.
Proseguendo con questo ritmo, il traguardo dei 63 mila sbarcati
nel 2011, l'anno record della guerra in Libia e delle cosiddette
primavere arabe, è ormai a portata di mare.
La situazione nel
Paese nordafricano continua ad essere del tutto fuori controllo,
da Bruxelles non arrivano risposte concrete alle richieste di
aiuto di Roma. Per ora, dunque, non sembrano esserci alternative
alle operazioni di soccorso del dispositivo Mare Nostrum. Solo
le navi della Marina Militare hanno raccolto 2.500 migranti in
24 ore. Ma sono intervenuti anche i mezzi della Guardia
Costiera, mercantili e rimorchiatori di passaggio che ne hanno recuperate altre centinaia. Tanti i
minorenni a bordo.
I dati del Viminale indicano che oltre il 90% delle partenze
avviene dalle coste libiche. Le nazionalità più rappresentate
sono eritrea (14 mila), siriana (6.700) e maliana (4.300).
Persone in fuga da guerre e persecuzioni che hanno diritto alla
protezione umanitaria. Anche se ieri il ministro dell'Interno,
Angelino Alfano, non ha escluso la possibilità che tra i
migranti si annidino terroristi.
Il Dipartimento per le Libertà civili e l'Immigrazione del
ministero dell'Interno, con il concorso di prefetture, Regioni
ed enti locali, sta attuando il Piano nazionale di riparto dei
migranti, che punta a garantire accoglienza e smistare
velocemente gli sbarcati, assicurando un'equa suddivisione dei
migranti su tutto il territorio.
Attualmente sono oltre 32 mila
i quelli ospitati nei centri di accoglienza e per richiedenti
asilo (9.600), nelle strutture temporanee di primissima
accoglienza (10 mila) e nella rete Sprar, il sistema di
protezione richiedenti asilo e rifugiati (13 mila). C'è da
considerare che queste strutture non sono detentive e tanti le
abbandonano dopo qualche giorno per dirigersi verso altri Paesi,
lasciando così posto ai nuovi arrivati.
E la Lega Nord continua a polemizzare. "Mare Nostrum - dice
Nicola Molteni - si conferma il vero business di scafisti e Al
Qaida, Alfano batta un colpo. Il ministro dell'Interno ancora
una volta non è pervenuto, nemmeno dopo aver ammesso il rischio
di possibili infiltrazioni terroristiche, dimostrando così che
in tanti sbarcano non certo perché 'profughì".