martedì 9 luglio 2024
Durante l'operazione di soccorso uomini col volto coperto sono saliti sul barcone dei migranti gettando il panico fra le persone che si sono buttate in mare. Raffiche di partenze
Migranti in mare per paura dei libici, soccorsi da nave Ong
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Salvataggio con terrore nel Mediterraneo: la nave Ocean Viking ha soccorso 93 persone, tra cui 4 donne e 3 bambini, da una barca di legno a due livelli. «Durante il soccorso - spiega la ong Sos Mediterranee - due gommoni non identificati sono arrivati sulla scena: due uomini col volto coperto si sono imbarcati sulla barca coi sopravvissuti ancora a bordo, generando il panico tra i naufraghi. Diverse persone si sono gettate in acqua e 15 sono state recuperate dall'equipaggio di Ocean Viking. Gli uomini a volto coperto e i gommoni sono poi ripartiti, trainando la barca vuota».

Tutti i 93 naufraghi sono poi arrivati a bordo di Ocean Viking. Uno di loro é collassato sul ponte al suo arrivo su Ocean Viking per stress e ipotermia. Poco dopo, il velivolo Seabird di Sea Watch ha avvistato un altro barchino di legno in pericolo. Ocean Viking ha soccorso 27 naufraghi dopo aver ricevuto il via libera da una pattuglia libica sul posto e che non ha interferito nelle operazioni di soccorso.

Alla nave Ong è stato indicato il porto di Marina di Carrara per lo sbarco.

A Bari in 178 dopo 4 giorni di viaggio

Sono 178 di cui più di 40 donne, alcune delle quali incinte, uomini e 70 minori, tra cui bambini e neonati, molti dei quali non accompagnati, tutti provenienti da Libia e Eritrea. Sono i migranti sbarcati al porto di Bari, dalla Humanity 1 della ong Sos Humanity, che ha soccorso nei giorni scorsi, nel Mediterraneo centrale, a 30 miglia dalle coste libiche a ovest di Tripoli, in tre diverse operazioni di salvataggio, 291 persone, di cui oltre 100 sono state fatte sbarcare a Lampedusa, una a Siracusa (minore con febbre alta e difficoltà respiratorie), mentre 178 sono arrivate nel capoluogo pugliese affrontando altri quattro giorni di navigazione.

«Erano su tre gommoni fatiscenti, super affollati, con persone a bordo senza nessuna dotazione di salvataggio - racconta Viviana Di Bartolo, ricercatrice di soccorso a bordo -. Le persone che salviamo vengono da un passato traumatico, hanno trascorso diversi mesi o anche anni in Libia, nelle prigioni, dove ci raccontano di episodi di tortura, di violenza».

Sette migranti morti nell'Egeo

Sette migranti che stavano tentando di raggiungere le isole greche dalla costa turca sono stati ritrovati morti nel Mare Egeo dalla Guardia costiera di Ankara che è riuscita a salvarne altri 19. Lo ha annunciato il ministro dell'Interno turco, Ali Yerlikaya, facendo sapere che in mattinata un pescatore aveva segnalato la presenza di migranti in mare, a largo di Cesme, località della costa turca sul Mare Egeo. «Continueremo a lottare contro i trafficanti di esseri umani che causano la morte di bambini e innocenti», ha affermato Yerlikaya su X.


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