Un appello al governo perché non venga
interrotta l'operazione Mare nostrum, e "l'Italia non si sottragga alla
responsabilità di salvare vite umane". È questa la richiesta firmata
da diverse organizzazioni che si occupano di migranti. Il testo
dell'appello e le iniziative che verranno messe in campo per
sostenerlo saranno presentate in una conferenza stampa che si terrà
venerdì alle 11, a Roma.
Saranno presenti esponenti delle organizzazioni promotrici: Acli,
Arci, Asgi, Casa dei diritti sociali-focus, Caritas italiana, Centro
Astalli, Cgil, Cnca, Comunità di s.Egidio, Emmaus Italia, Federazione
delle chiese evangeliche in Italia, Fondazione migrantes, Giù le
frontiere, Libera, Razzismo brutta storia, Rete G2, Rete primo marzo,
Save the children Italia, Sei Ugl, Terra del fuoco, Uil."Ho sempre detto che Mare nostrum non
avrebbe fatto il secondo compleanno e non lo farà. Mare nostrum
chiuderà perché era un'operazione di emergenza": così il
ministro dell'Interno Angelino Alfano,oggi a Palermo per la consegna di 530
beni confiscati alla mafia. "Dobbiamo adesso puntare su altre
strategie che sono in primo luogo rappresentate dalla collaborazione
con i paesi delle rive del Nord africa e da un aiuto lì - ha detto
Alfano -. Nel frattempo l'Europa deve scendere in mare non con le
stesse modalità di Mare nostrum, che sono ritenute troppe avanzate dal
punto di vista della linea di intervento della Marina militare, ma con
un'operazione di Frontex che presidierà la frontiera di Schengen che è
a trenta miglia dalle coste italiane". "Non c'è alcuna polemica con la Marina
militare, come affermato in una nota dalla stessa Marina, e si va
avanti di comune accordo. L'operazione Mare nostrum ha consentito di
salvare decine e decine di migliaia di vite umane, non tutte perché
dalle dichiarazioni dei superstiti e i cadaveri contati in mare, oltre
3.000 persone sono morte. È stata un'operazione concepita dopo i 366
morti di Lampedusa ed è stata concepita a termine", ha concluso Alfano.