Sarà disposta l'autopsia sul corpo dell'autista dell'autobus precipitato dal viadotto di Mestre, per capire se Alberto Rizzotto sia rimasto vittima di un malore improvviso. Lo ha annunciato la procura, aggiungendo che prima del tragico volo, costato la vita a 21 persone, il mezzo "ha strisciato per 50 metri lungo il guardail". Il procuratore ha escluso contatti con altri mezzi, spiegando che sono in corso verifiche "capillari" per ricostruire l'accaduto.
"Stiamo lavorando sulla dinamica dell'incidente che ha visto il bus toccare e scivolare lungo il guardrail per un cinquantina di metri, e infine, con un'ulteriore spinta a destra, precipitare al suolo" ha detto il procuratore di Venezia Bruno Cherchi. "Non ci sono segni di frenata, nè contatti con altri mezzi" ha aggiunto. "Non si è verificato alcun incendio - ha spiegato - nè dal punto di vista tecnico nè c'è stata una fuga di gas delle batterie a litio che ha provocato fuoco e fumo".
"Traffico o malore" - In attesa delle indagini ufficiali, emergono tanti dubbi e qualche ipotesi. ''O è un malore o è una dinamica legata al momento di grande traffico'' dice l'assessore alla Mobilità del Comune di Venezia, Renato Boraso. ''Da quello che ho visto'' dalle immagini riprese dalle telecamere, quello in cui il bus stava transitando sul cavalcavia ''era un momento di grandissimo traffico''. Si vede che ''c'è stato un affiancamento'', dice l'assessore, precisando però di non avere le competenze per comprendere cosa abbia determinato l'incidente. ''Io mi sono fatto un'idea del traffico, speriamo che la procura capisca bene cos'è successo''. La strada sul cavalcavia è a doppia corsia, ma a causa dei lavori in corso in un punto precedente a quello dell'incidente il traffico era ridotto solo su una. Il restringimento però - spiega Boraso - ''c'è molto prima'' del punto in cui il pullman è precipitato, ovvero quello della ''discesa, tutto dritto''. Al momento dell'incidente - dice - ''il bus viaggiava a destra, lungo un rettilineo. La velocità era bassa'', sia a causa del traffico, sia perché ''in questa zona non puoi correre''.
"Inspiegabile" - Cautela da parte della compagnia La Linea, la società che gestiva la navetta. L'ad Massimo Fiorese dice che Rizzotto "era un autista molto coscienzioso", escludendo di fatto una sua imprudenza. Escluso anche un colpo di sonno: "Aveva iniziato il turno due ore prima". Rizzotto inoltre effettuava come tutti gli autisti controlli medici accurati ogni anno. "E' un incidente veramente inspiegabile - rileva Fiorese - perchè è avvenuto in un'area urbana, ha coinvolto un pullman elettrico nuovo e la velocità in quel momento era bassissima". E, commentando il video dell'incidente, specifica: "Il mezzo arriva, rallenta, frena. È quasi fermo quando sfonda il guard rail".
Il guardrail - E proprio la barriera suscita un coro di perplessità. "Dai video il guard rail sembra una ringhiera - dice lo stesso Fiorese -, le immagini dei filmati che abbiamo visionato mostrano il pullman che si appoggia alla protezione che è quasi una ringhiera".
"In questo casi - sottolinea - è colpa di tutto e di niente perchè non è stato il guard rail che è andato addosso all'autobus". Fiorese aggiunge: "Però sicuramente quel guard rail.....tanto è vero che mi sembra che lo stanno sostituendo e ci sono i lavori in corso, giusto poco prima". Lo conferma l'assessore Boraso: "Nel progetto da oltre 6 milioni di euro di rifacimento del cavalcavia erano compresi anche un nuovo guard rail e la modifica del parapetto".
Anche l'"Associazione vittime incidenti stradali sul lavoro e malasanità" batte su questo tasto: "Le indagini dovranno accertare le cause che hanno portato all'incidente, ovvero un malore dell'autista o un problema tecnico" dice l'avvocato Domenico Musicco, presidente della onlus. "Si deve, tuttavia, già osservare che poco o nulla era stato fatto per prevenirlo - continua Musicco - mi riferisco al guardrail sfondato dal mezzo, che già ad prima vista appare di tipo 'vecchio' e comunque totalmente inidoneo a garantire la sicurezza su un tratto di strada pericoloso come quello. Si tratta infatti di un viadotto di grande percorrenza. Questo aspetto è già sicuramente al vaglio degli inquirenti e sarà oggetto di consulenze".
Ma Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture, taglia corto: "Non è un problema di guardrail".