venerdì 1 marzo 2024
L'imprenditore detenuto da 24 negli Usa per omicidio si è sempre proclamato innocente. La premier ha incontrato il presidente Usa, Biden: massima sintonia su Kiev e Gaza
Meloni annuncia che Chico Forti tornerà in Italia a scontare la pena

REUTERS

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In total white alla Casa Bianca, Giorgia Meloni annuncia, prima di incontrare Joe Biden, una notizia attesa da anni e inseguita da diversi governi: Chico Forti torna in Italia a scontare la pena dopo 24 anni di detenzione negli Stati Uniti.

Lo sportivo e imprenditore italiano, che si è sempre professato innocente per l’omicidio del cittadino australiano Dale Pike, trovato assassinato il 15 febbraio 1998 sulla spiaggia di Sewer Beach, ha ricevuto l’autorizzazione al trasferimento.

«Un risultato frutto dell’impegno diplomatico di questo governo, della collaborazione con il governo dello Stato della Florida e con il governo federale che ringrazio», dice la presidente del Consiglio in un video registrato a Washington. «È un giorno di gioia per Chico, per la sua famiglia, per tutti noi. Lo avevamo promesso, lo abbiamo fatto e ora aspettiamo Chico in Italia», aggiunge Meloni.

Esulta il governo, esulta la destra che, insieme a M5s, ha sempre sostenuto questa controversa battaglia, con innocentisti e colpevolisti impegnati in confronti mediatici e politici. Le accuse a Chico Forti erano legate a negoziati mai del tutto chiariti che l’imprenditore italiano stava portando avanti con il padre della vittima per l’acquisto di un hotel a Ibiza.

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La premier punta molto su questo annuncio, che diventa prevalente anche rispetto all’importante faccia a faccia con Biden, ad appena sette mesi dall’ultima visita della premier.

Nello Studio Ovale, i due leader si scambiano cortesie e confermano lo strettissimo coordinamento su Kiev e Medioriente. Biden ha confermato l'invio di aiuti umanitari dal cielo su Gaza, e la preoccupazione per l’azione militare di Israele è palpabile. «Dobbiamo evitare un’escalation», dice Meloni affermando di «sostenere la mediazione» Usa.

L’incontro faccia a faccia consente il perfetto riallineamento delle posizioni italiane e americane, con Roma sempre più severa, sulla scia di Biden, verso l’operato di Netanyahu. «Lavoriamo per due Stati», ribadisce Meloni.

Per quanto riguarda il fronte russo-ucraino, Biden, come a luglio, riconosce il ruolo importante della premier nel tenere fermo il fronte europeo nel «sostegno incrollabile a Kiev».

Il motivo ufficiale della visita è l’aggiornamento sul G7 “in presenza” che si svolgerà in Puglia a metà giugno sotto la presidenza italiana. L’agenda di Roma sarà «concreta», assicura Meloni snocciolando le sue priorità: cooperazione con l’Africa e questione migratoria «per un’alleanza globale contro il traffico di essere umani», “controllo” dell’intelligenza artificiale, attenzione all’Indo-Pacifico, oltre, ovviamente, ai due principali conflitti che stanno infiammando il mondo. Un’agenda che riceve il plauso del think tank Athlantic Council, che in un articolo lancia la suggestione dell’Italia come «nazione mediterranea indispensabile». Dal punto di vista bilaterale, Meloni non nasconde l’attesa per investimenti Usa in Italia che ancora non si concretizzano, nonostante siamo «grandi amici e grandi alleati», come dice Biden. Sull’esito del colloquio però non ci sono dichiaraizioni ufficiali della premier perché a margine non c’è stato un punto stampa, una scelta che i cronisti a seguito imputano all’imbarazzo per eventuali domande sui rapporti con Mattarella.

Sabato 2 marzo, ancora in chiave G7, la premier incontrerà anche il leader canadese Trudeau, occasione anche per chiarirsi sui “diritti civili”.

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