lunedì 27 maggio 2024
È la prima prova, la seconda a luglio. Cento minuti per rispondere a 60 domande
Le prove di ammissione a Medicina alla Sapienza nel 2022

Le prove di ammissione a Medicina alla Sapienza nel 2022 - IMAGOECONOMICA

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Si svolgeranno martedì 28 maggio, dalle ore 13 e in presenza, i test per l’accesso alle facoltà di Medicina, Odontoiatria e, mercoledì, Veterinaria. Gli iscritti alle prove sono 71.508, 67.260 per Medicina, 7.862 per Veterinaria.

Si tratta della prima sessione, mentre la seconda si svolgerà a fine luglio (martedì 30 e mercoledì 31 con la stessa suddivisione): i candidati possono partecipare a entrambe. A tutti gli aspiranti camici bianchi ha rivolto un messaggio di incoraggiamento il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo), Filippo Anelli: «Fare il medico è più di una professione, è una passione».

Secondo i decreti firmati venerdì scorso dalla ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, i posti disponibili sono attualmente 20.867 per Medicina e chirurgia, 1.535 per Odontoiatria e 1.272 per Veterinaria: di questi, sono riservati a candidati di Paesi non Ue residenti all’estero 1.400 posti a Medicina, 116 a Odontoiatria e 63 a Veterinaria. Il numero definitivo di posti disponibili nei diversi atenei, precisa il ministro, sarà deciso con un accordo nell’ambito della Conferenza Stato-Regioni.

Quest’anno le prove si svolgeranno secondo un nuovo test, dopo che i cattivi risultati (e i non pochi ricorsi) dello scorso anno avevano fatto archiviare il Tolc Med. Il test, in formato cartaceo, andrà completato in un tempo massimo di 100 minuti: è costituito da sessanta domande, estratte da una banca dati pubblica di oltre 7mila quesiti, pubblicata per metà venti giorni or sono. L'altra metà sarà resa nota almeno venti giorni prima della sessione di luglio.

«Auguri a tutti i giovani che, domani, tenteranno il test per l’accesso a Medicina – ha detto il presidente Anelli –. Quelli di quest’anno potrebbero essere gli ultimi test così come li conosciamo, nell’attesa della riforma».

Pur apprezzando le intenzioni della ministra Bernini di voler aumentare i posti nel rispetto dei fabbisogni, il presidente Fnomceo ha espresso qualche preoccupazione che l’aumento del numero di medici in formazione nei prossimi anni possa produrre una nuova pletora medica: «Ci vogliono dieci anni per diventare un medico che possa lavorare nel Servizio sanitario nazionale (Ssn)», cioè abbia conseguito, puntualizza Anelli, laurea e specializzazione.

«Ebbene, nel 2034 arriveranno oltre 20mila nuovi specialisti e medici di medicina generale; ma saranno soltanto 7.189 i colleghi che andranno in pensione» aggiunge. Per evitare una nuova pletora medica, occorre «rivedere i modelli organizzativi, come il numero di medici per posto letto o i massimali per la medicina generale, oggi aumentati oltre i limiti per la carenza di queste figure».

In più, conclude Anelli, occorre migliorare le condizioni di lavoro nel Ssn, per evitare che i medici si rivolgano poi al privato o all’estero: «Sono quasi 40mila i medici che, in cinque anni, hanno lasciato l’Italia in cerca di condizioni di lavoro e retribuzioni migliori».

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