Il Vittoriale degli Italiani - Ansa
Clamoroso furto al Vittoriale degli Italiani di Gardone Riviera (Brescia) che da fine dicembre ospitava la mostra "Come un oro caldo e fluido. Gli ori di Umberto Mastroianni", con 30 gioielli e una ventina di sculture del celebre artista (1910-1998), zio dell’ancora più noto attore Marcello Mastroianni. Ieri mattina i custodi, quando hanno aperto le porte, hanno trovato gli spazi espositivi completamente svuotati: nella notte sono state trafugate tutte le 49 opere dell’esposizione temporanea, inaugurata il 30 dicembre scorso nel museo D’Annunzio Segreto e che avrebbe dovuto chiudere proprio oggi, venerdì 8 marzo. Sul furto stanno indagando i carabinieri di Salò e Brescia con il Nucleo Tutela patrimonio culturale: il bottino ammonterebbe a circa un milione di euro.
Una brutta notizia per il complesso, che l’anno scorso ha festeggiato il 160esimo anniversario della nascita di Gabriele D’Annunzio (1863-1938) e che negli anni ha visto crescere il numero di visitatori fino a chiudere il 2023 con il record di 291.504 ingressi, in crescita di quasi il 9% sul 2022 e del 4,4% sul 2019, che era stato l’anno finora del maggiore afflusso di pubblico. Questo luogo suggestivo sul lago di Garda è da sempre legato al celebre scrittore, che agli inizi degli anni ‘20 aveva prima affittato, e poi acquistato, la casa appartenuta al critico tedesco Henry Thode; vi si trasferì nel 1921 trascorrendo qui l'ultima parte della sua esistenza. La mostra avrebbe «chiuso in bellezza», come si legge nel comunicato, l’anniversario della nascita: curata da Alberto Dambruoso su progetto del Cigno GG Edizioni Roma, presentava gioielli e sculture realizzati in un ampio arco di tempo tra gli anni ‘50 e ‘90, tutti realizzati in oro con la tecnica della fusione a cera persa o a colata in oro, trattando la materia come se fosse bronzo o vetro, sempre in fusione. «L’oro caldo come l’olio del Vittoriale, l’oro liquido degli ulivi di Gabriele D’Annunzio che sarà presentato insieme ai tesori di Mastroianni» si legge nel comunicato. Proprio la preziosità di gioielli e sculture ha attirato l’attenzione dei ladri, che hanno agito quasi certamente su commissione due notti prima della chiusura.
Secondo gli investigatori si tratta di una banda di professionisti che ha studiato nel minimi dettagli il colpo: la notte del furto erano stati attivati gli allarmi, che non sono però entrati in fuzione. Erano anche presenti guardie giurate, sia all'interno che all'esterno del complesso, ma che non si sono accorte di nulla. Per entrare i ladri hanno forzato una porta laterale dalla parte del bosco: una volta dentro hanno lavorato con perizia, aprendo, senza romperle, le teche a incastro che custodivano i gioielli e le sculture di Mastroianni. Nella stessa sala erano esposte anche opere di un altro maestro orafo, Mario Buccellati (amico di D'Annunzio), che non sono state però toccate.
Il direttore del complesso, Giordano Bruno Guerri, in serata ha precisato che «nulla del lascito dannunziano è stato fortunatamente toccato. Siamo da subito al lavoro con i carabinieri di Gardone Riviera e gli specialisti del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Monza, e la prima buona notizia è che un pezzo è già stato recuperato. Stiamo già lavorando con le forze dell’ordine per tutelare il Vittoriale». Il pezzo è stato ritrovato a poca distanza dalla sala espositiva, sempre all'interno del complesso, probabilmente perso dai ladri durante la fuga. Per domani mattina, sabato, è stata indetta una conferenza stampa con tutti gli aggiornamenti.