Mattarella visita la Casa dell'amicizia - Comunità di Sant'Egidio
«Vi è un mondo che richiede attenzione e ha diritto a ottenerla. Ci sono una serie di risposte che si possono fornire, se c'è la volontà di farlo». Sono le parole del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che nel pomeriggio di oggi (giornata mondiale per la lotta alla povertà) ha visitato la Casa dell'amicizia di Sant'Egidio, a Trastevere, un centro polifunzionale che accoglie migranti e rifugiati e dove sono assistiti anche gli anziani della città di Roma. Accolto dal presidente della Comunità, Marco Impagliazzo, il capo dello Stato ha manifestato il proprio apprezzamento per il lavoro svolto dai volontari nella struttura: «La riconoscenza è profonda: queste sono cose che rendono l'Italia un Paese che dimostra il suo vero animo, la solidarietà umana, la capacità di comprendere oltre qualunque confine che vi è una responsabilità che chiama ciascuno. Chiama particolarmente le Istituzioni naturalmente, ma per chi personalmente avverte questa responsabilità qui trova il modo di esprimerla, di realizzarla, di darle concreto risultato».
Visitando le varie aree del centro, Mattarella ha poi parlato della Casa dell'amicizia come di «un'antologia delle esigenze che vi sono e delle risposte che si possono fornire se vi è la volontà di farlo e la disponibilità di impegnarsi per farlo, impegnando il proprio tempo, energie, intelligenze, capacità, professionalità, per dare una parte di risposte possibili a quella che è una domanda che emerge da ogni parte». «Anche l'interlocuzione con persone che provengono da tante, diverse parti del mondo, da continenti diversi - ha poi aggiunto - dà l'idea di come vi sia un mondo che richiede attenzione e che ha diritto ad ottenerla, e che viene assicurata da chi si rende conto che non basta dirlo o rammaricarsi, ma occorre impegnarsi per fornire risposte, che non possono mai essere complete per tutti, ma sono comunque importanti, ma anche per il messaggio che trasmettono, che genera poi con l'esempio altre iniziative, che si affiancano. La risposta migliore è in coloro che venendo qui chiedendo aiuto e avendolo ottenuto, si trasformano essi stessi in coloro che forniscono aiuto e diventano punti di riferimento per chi ne ha bisogno».
Il presidente della Repubblica si è poi intrattenuto in particolare con una famiglia afghana che ha raccontato la propria esperienza di migrazione e il viaggio che in un anno l'ha portata a ricongiungersi tutta in Italia. «Ben arrivati!» ha detto loro il presidente, che si è soffermato anche con un nucleo etiope arrivata da poco nel nostro Paese.