Il presidente della Corte Suprema indiana ha rifiutato di esaminare la richiesta di proroga della permanenza in Italia del maro Massimiliano Latorre, operato il 5 gennaio scorso al cuore, e il cui rientro doveva avvenire originariamente entro la mezzanotte di oggi, ma che era stato
prolungato al 16 gennaio, nell'udienza del 16 dicembre scorso.
Si tratta della stessa che aveva negato a Salvatore Girone di tornare a casa per Natale. Il presidente ha deciso che saranno altri giudici ad
esaminare mercoledì 15 la richiesta di proroga. Il presidente, H.L. Dattu, ha spiegato di non poter esprimersi sulla nuova richiesta di
proroga del permesso concesso a Latorre perché era stato
sempre lui a negare il 16 dicembre scorso la prima domanda di
estensione della convalescenza. Per questo il giudice, che
peraltro aveva sbrigativamente detto agli avvocati che avrebbe
deciso stamane, ha trasferito l'esame della richiesta ad
un'altra sezione sempre della Corte Suprema, mercoledì 15
gennaio, di fatto ribadendo di non considerare più vincolante
l'originario termine fissato per la mezzanotte di oggi, quando
a settembre era stata concessa la licenza medica a Latorre in
seguito all'ictus. Commentando il difficile momento, il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni ha osservato ieri in un'intervista televisiva
che "esiste una condizione sanitaria che non consente a Latorre
di tornare in India", sottolineando al riguardo che si tratta di
"una condizione insuperabile". La nuova istanza presentata è più asciutta della precedente, riassume le terapie
riabilitative seguite da Latorre, e spiega che i suoi medici
hanno deciso di sottoporlo ad un intervento cardiaco per
rimuovere la possibile causa dell'ictus sofferto in India. In
essa non si propongono i tempi di estensione dell'eventuale
permesso, lasciando questo alla discrezionalità del tribunale.
Dimesso dal Policlinico San Donato alle porte di Milano l'8
gennaio, il sottufficiale di Marina è stato trasferito in
un'altra struttura sanitaria, dove ora è sottoposto a follow up
neurologico.