Guglielmo Marconi durante le sperimentazioni telegrafiche a bordo del rimorchiatore n.8 nel 1897 - Foto Ufficio Storico della Marina MIlitare
C’è un giorno che la storia della telegrafia mondiale non potrà mai dimenticare: il 17 luglio 1897 quando Guglielmo Marconi, su incarico della Regia Marina, compì le prime sperimentazioni a La Spezia, poco distante dal Museo Tecnico Navale della Marina Militare.
Una data da ricordare, come il giorno della nascita dello scienziato bolognese il 25 aprile del 1874 di cui si fa memoria ogni anno con l’International Marconi Day. Una manifestazione di portata internazionale ideata e promossa dai radioamatori britannici del “Cornish Amateur Radio Club” con sede in Cornovaglia proprio per fare memoria di Guglielmo Marconi.
Il 24 e 25 aprile decine di stazioni radio dislocate in tutto il mondo trasmetteranno dai siti storici legati alla vita e all’attività scientifica di Marconi, compreso il Museo Tecnico Navale della Marina Militare di La Spezia. Qui verrà allestita una delle sette stazioni italiane partecipanti all’iniziativa curata dai radioamatori appartenenti alla sezione Ari (Associazione radioamatori italiani) di La Spezia "Gino Montefinale" presieduta da Roberto Mascolo.
“Nel nostro Museo una sezione speciale, la Sala Marconi è dedicata allo scienziato bolognese – dice il capitano di vascello Leonardo Merlini, direttore del Museo Tecnico Navale di La Spezia - proprio per celebrare lo storico rapporto che si instaurò, a cavallo del ‘900, tra Guglielmo Marconi, la Marina Militare e la città della Spezia. L’area raccoglie una vasta collezione di cimeli originali marconiani e, in particolare, vi sono conservati gli apparati e i nastri originali, le cosiddette zone telegrafiche, riportanti la trascrizione, in alfabeto Morse, del primo storico collegamento fra una stazione a terra e una unità navale, in quell’occasione la Corazzata della Regia Marina San Martino.
Lo storico evento, che contribuì a cambiare le sorti del mondo e lo stile di vita dell’umanità, avvenne proprio nel Golfo della Spezia il 17 luglio 1897. La Marina Militare, da sempre attenta a tutti gli studi e le sperimentazioni riguardanti la tecnologia e la tecnica finalizzate all’ambiente marino, diede infatti massima disponibilità, sostegno e appoggio alle sperimentazioni di Marconi. Un connubio, quello tra lo scienziato bolognese e la Marina Militare sempre vivo e che grazie anche a manifestazioni come l’International Marconi Day, si rinnova e si rafforza ogni anno.”
Due anni prima dell’esperimento marconiano di La Spezia, nel 1895, lo scienziato italiano, nella villa di famiglia a Pontecchio, vicino Bologna, aveva sperimentato la propria intuizione: l’applicazione delle onde elettriche per la telegrafia senza fili. In pratica quella che oggi chiameremmo wi-fi. Marconi collegando un generatore di oscillazioni elettriche ad un filo metallico isolato nell’aria ed alla terra ottenne una radianza di queste onde nell’aria. Scoprì che queste potevano essere rilevate da un dispositivo analogo posto a distanza. L’esperimento fu condotto con successo tra due stazioni lontane due chilometri situate alle pendici opposte di una collina.
Un anno dopo, però, Marconi ebbe l’opportunità di presentare pubblicamente la propria invenzione a Sir William Prece, ingegnere capo del Post Office di Londra.
Incuriosito dagli esperimenti di Marconi, Augusto Bianco, addetto navale italiano a Londra, informò il Ministero della Marina a Roma, suscitando l’interesse dell’ammiraglio Benedetto Brin che chiese a Marconi di rientrare in Italia per valutare l’efficacia e l’efficienza del nuovo sistema di comunicazione sulle navi della Regia Marina.
La Nave San Martino a bordo della quale Marconi effettuò gli esperimenti telegrafici nel 1897 - Foto Ufficio Storico Marina Militare
Dopo una prima dimostrazione a Roma, la Marina mise a disposizione proprio l’arsenale di La Spezia, le navi e il personale per replicare un esperimento su più vasta scala proprio nelle acque antistanti la città spezzina. A seguire l’attività marconiana c’era una commissione che annotava tutte le prove condotte dal futuro premio Nobel per la fisica, a partire da quelle realizzate nel piazzale retrostante il Museo Tecnico Navale. Marconi avviò gli esperimenti dapprima con una stazione trasmittente e una ricevente poste sulla terra ferma.
Poi la stazione trasmittente venne collocata in un’altra zona del golfo di La Spezia, a San Bartolomeo, mentre la stazione ricevente venne installata sul rimorchiatore n. 8 che navigava nelle acque antistanti la costa. Si arrivò a quel 17 luglio del 1897 con l’apparecchio ricevente a bordo della corazzata San Martino che navigava a meno di un miglio da San Bartolomeo. Qui Marconi, utilizzò il codice Morse e una stampante telegrafica terrestre (occorre ricordare che il telegrafo esisteva già) riuscendo a trasmettere un segnale telegrafico senza la necessità di collegare tramite fili la stazione trasmittente a una ricevente.
I nastri telegrafici usati da Marconi dopo gli esperimenti potevano essere benissimo mandati al macero. Invece un solerte telegrafista della Regia Marina, Mario Gaetano Da Pozzo, che aveva seguito Marconi nei giorni delle sperimentazioni, conservò i nastri telegrafici dopo gli esperimenti effettuati alla fonda su Nave San Martino. I nastri arrivarono al Museo Tecnico Navale di La Spezia grazie alla famiglia e ai discendenti e, in particolare per la nipote Anna Maria Da Pozzo.
Guglielmo Marconi durante le sperimentazioni. Accanto il marinaio telegrafista Mario Gaetano Da Pozzo che conservò i nastri telegrafici - Foto Ufficio Storico della Marina Militare
In un primo momento non si riusciva a capire a cosa si riferissero questi nastri. Poi, grazie anche a un cugino radioamatore della professoressa Da Pozzo si comprese che era un patrimonio unico al mondo, da restaurare.
Un lavoro che ha visto la comunità di La Spezia, la passione dei radio amatori, i privati cittadini e la Marina Militare in prima linea per custodire questo prezioso cimelio di portata internazionale. Un foglietto di carta e un’annotazione scritta a penna: “Zona dell’apparecchio ricevente del S. Martino in coperta, batteria e cala durante gli esperimenti del 17 – 7 – 97”. Questa la frase che si legge sulla fascetta che avvolgeva i “nastri telegrafici” utilizzati da Marconi il 17 luglio 1897.
Ma quel che più di ogni altra cosa incuriosisce è la decodifica dei nastri in cui si trova ripetuta ben due volte la frase, anch’essa convenuta, ma che era il segnale del “buon ricevuto” sulla nave. La frase è: “Quando capite alzate intelligenza” seguita da un carattere speciale Morse che confermava appunto la buona ricezione. “Intelligenza” intesa come la bandiera di segnalazione specifica che ancora oggi viene utilizzata dai marinai. Questo fa comprendere come su Nave San Martino, una volta ricevuto il messaggio, immediatamente si doveva alzare la bandiera.
Il ricevitore a detector magnetico conservato presso il Museo Tecnico Navale - Foto Marina Militare
L’International Marconi Day ideata dal “Cornish Amateur Radio Club” ricorda i giorni del Novecento in cui Marconi andò in Cornovaglia per creare una stazione wireless sperimentale, scegliendo il sito di Poldhu Cove, sulla penisola di Lizard. Sir Ambrose Fleming era il responsabile di del progetto della stazione di Poldhu.
I primi segnali sperimentali percorrevano solo una breve distanza ma il 12. Nel dicembre 1901 il primo segnale radio transatlantico da Poldhu fu captato a St. Johns, Terranova, circa 1.800 miglia, da un'antenna tenuta in alto dagli aquiloni di Marconi. Era la lettera preordinata "S" inviata in codice Morse.
Dopo la demolizione degli edifici della Wireless Station a Poldhu nel 1937, la Marconi Company ha eretto un obelisco commemorativo in granito sul bordo della scogliera adiacente al sito. Nel dicembre 1961, il "Cornish Radio & Television Club" (precursore del Cornish Radio Amateur Club), istituì una stazione commemorativa GB3MSA a Poldhu utilizzando l'hotel Poldhu per ospitare la stazione e gli operatori. Questo evento commemorava il sessantesimo anniversario del primo segnale transatlantico inviato nel 1901.