I Pattinatori di Bari consegnano cibo recuperato grazie al progetto "Avanzi Popolo 2.0" nei quartieri della città
Come si fa, a cambiare il mondo? «Si comincia sotto casa». Forno all’angolo, a fine giornata crescono 13 chili di pane. Potrebbero servire, alla mensa delle suore in fondo alla via, che organizza la cena per i senza fissa dimora. Il panettiere non lo sa, le suore nemmeno. Due punti, sulla retta del piccolo spreco alimentare di tutti i giorni, che non si sarebbero incontrati mai senza Marco. Lui – Marco Ranieri, 38 anni, di professione consulente per le Politiche giovanili della Regione Puglia – non vuol sentir parlare al singolare. Erano quattro amici al bar (due Marco, due Antonio) quando nel 2015, parlando di Expo e dei numeri choc diffusi dalla Fao su quanto cibo si butta via nel Nord del mondo, e quanto ne manca al Sud, hanno deciso di fare qualcosa. A partire da Bari, rioni Picone e Madonnella per l’esattezza.
«Il progetto l’abbiamo chiamato "Avanzi Popolo 2.0", l’associazione che lo promuove "Farina 080". Il numero è quello del prefisso telefonico della città» racconta Marco, che mentre smista cassette di pomodori e lattuga parla di welfare comunitario e di economia circolare. Sembrano cose lontanissime, fra loro, «e forse proprio di questo ci si dimentica. Che ciascuno di noi, con un piccolo gesto, può contribuire al contrasto della povertà». Si fa coi 45 croissant recuperati in pasticceria e recapitati in parrocchia per la colazione dei bisognosi, con i succulenti avanzi di un matrimonio donati a una onlus che lavora con le famiglie in difficoltà, con le cassette di pomodori raccolti sul campo del contadino che ha deciso di donarne un po’ alla Caritas.
A tendere il filo del recupero – favorito dalla legge Gadda contro lo spreco, che permette anche alle associazioni che promuovono solidarietà di gestire le eccedenze – una ventina di giovani volontari che si spostano su una cargo-bicicletta avanti indietro per la città: «Ci viene segnalata l’eccedenza, noi individuiamo che potrebbe beneficiarne. Il più delle volte ci limitiamo a mettere in contatto le realtà, e promuovere il recupero tra loro» continua Marco, che dal quartiere è passato alla provincia, incassando l’adesione di ormai oltre 40 imprese e arrivando a recuperare oltre 7mila chili di eccedenze in un anno. «Altre volte, invece, occorre scendere in campo: promuovendo fisicamente lo scambio (specie se l’eccedenza è altamente deperibile)». Un “servizio” che da qulache mese a questa parte, sempre volontariamente, si sono messi a fare anche i Pattinatori di Bari.
Così ecco i giovani scorrazzare per le strade della città con pacchi e pacchetti, e tanti altri (quasi 10mila gli iscritti) pronti a promuovere scambi e condividere la gioia del recupero sul gruppo Facebook di Avanzi Popolo 2.0: «Siamo riusciti a trasmettere l’idea che ognuno fa parte di una comunità attiva, solidale, che fare rete premia». Dal gruppo è nata una piattaforma di food sharing, che presto diventerà una app, in cui si possono organizzare scambi individuali, e anche un progetto di school sharing, con le dispense degli avanzi che sono entrate nelle scuole e in cui i ragazzi – dalle elementari al liceo – raccolgono le eccedenze di pasti e merende e se le scambiano. Marco e i suoi tre amici, per il loro impegno, sono stati scelti come “eroi” dell’anno dal Quirinale: «Così, magari, quello che facciamo qui potrebbe essere replicato altrove».