Gli attori e i registi che sfilano sul red carpet a Venezia, gli scrittori del Festival Letteratura che scendono in strada accanto ai lettori a Mantova.
Migliaia di persone pronte a dire no all'Europa dei muri e a camminare, simbolicamente senza scarpe, in nome dell'accoglienza. Decine di cortei ad unire, per una volta, l'Italia. Settanta città che hanno interpretato un'unica idea: non si possono chiudere le frontiere o i mari e fare finta di niente. Chi fugge dalle guerre e dalla povertà, chi scappa dalla morte, deve trovare in Europa quell'umanità che troppe volte è mancata.
L'iniziativa è partita da Venezia, dal festival del cinema. E qui c'è stato il corteo principale. Un
migliaio di partecipanti, secondo la questura, probabilmente il
doppio per gli organizzatori, di varie nazionalità e di tutte le
età ha sfilato per le vie del centro. Il corteo, partito dal molo di Santa Elisabetta verso le 17, aveva in testa tra gli altri il regista Andrea Segre, uno dei promotori, e tra i partecipanti il segretario confederale
della Cgil Susanna Camusso. Tra i partecipanti nelle prime file
anche Staino, Silvia Costa e il parlamentare di Sel Giulio
Marcon.
"È importante dire che la marcia sta procedendo in 71 città
- ha detto Segre -: anche se è stata promossa da personaggi
dello spettacolo non è un'autocelebrazione, ma la richiesta di
uscire dalla fortezza in cui ci siamo rinchiusi in Europa per
fermare la tragedia dei morti". Sullo striscione che apriva il
corteo l'hashtag #apiediscalzi e tra i tanti cartelloni gli
slogan "Non siamo un pericolo, siamo in pericolo" e "Da Venezia
a Kobane, da Budapest a Bruxelles".
A metà del tragitto è stato possibile anche, per chi lo
volesse, immergere i piedi in tempere colorate, lasciando
impronte sulla strada azzurre, arancioni, bianche e in altri
colori pastello.
A
Mantova la marcia degli scalzi ha coinvolto anche il mondo degli
scrittori e intellettuali presenti al Festivaletteratura di
Mantova. Tra le prime adesioni quella della scrittrice africana
Noo Saro-Wiwa, di Corrado Augias, che però non potrà marciare
perché impegnato in un evento, dello storico della criminalità
organizzata Enzo Ciconte, dell'ingegnere Gianni Silvestrini, che
ha lavorato al Cnr, e del fotografo e giornalista Mario Boccia.
A
Taranto la marcia ha ricevuto il sostegno dell'arcivescovo Filippo Santoro. "In linea con il pensiero di Papa
Francesco sono ad incoraggiare - sottolinea Santoro - la Marcia
ed essere idealmente al fianco delle donne e degli uomini di
Taranto che si spendono per garantire una degna accoglienza ai
nostri fratelli che fuggono da guerre, persecuzioni e fame:
Migliaia di persone hanno sfilato anche a
Roma e a Napoli dove i partecipanti alla marcia hanno lanciato fiori in mare in ricordo delle vittime. A
Palermo il sindaco Leoluca Orlando ha
fatto esporre oggi sulla facciata del Palazzo delle Aquile,
sede del Comune, un grande striscione con la
scritta "Canali umanitari subito. Palermo accoglie per
un'Europa senza muri". Accanto a questo, altri due striscioni
lunghi oltre sei metri che riportano i nomi dei 23 mila
migranti morti alle frontiere dell'Europa.