Ha negato ogni addebito Mehdi Hamil, il 25enne commerciante ambulante marocchino arrestato all’alba di ieri a Luzzi, paesone alle porte di Cosenza dove abita con la famiglia. «Volevo solo pregare», ha dichiarato agli inquirenti per spiegare la presenza in Turchia, da cui è stato espulso per motivi di sicurezza dopo essere stato fermato lo scorso luglio quando aveva manifestato l’intenzione di trasferirsi in Belgio. Al suo rientro il marocchino era stato fermato all’aeroporto di Fiumicino, dove i poliziotti gli avevano trovato uno zainetto con all’interno un paio di pantaloni militari, una pubblicazione dei Fratelli Musulmani sui comportamenti che deve tenere un buon musulmano secondo il Corano, due telefoni cellulari e 800 euro. Gli agenti della Digos di Cosenza e del Servizio centrale antiterrorismo lo hanno monitorato costantemente da allora e, ritenendo probabile che potesse reiterare il tentativo di recarsi in territori di jihad, sono stati attivati servizi tecnici e intensificate le indagini durate oltre sei mesi, sino all’arresto di ieri con l’accusa di addestramento ad attività con finalità di terrorismo anche internazionale. Che ha sancito la prima applicazione della nuova legislazione antiterrorismo, in riferimento ai cosiddetti "foreign fighters". Gli inquirenti hanno chiarito che i familiari del 25enne sarebbero stati all’oscuro di tutto. Ad Hamil, che non aveva armi, sono stati sequestrati diversi telefoni cellulari ora all’esame della polizia scientifica. A sentire la ricostruzione dell’accusa, Hamil Mehdi aveva una «naturale propensione a sposare la causa» del Daesh ed era pronto ad offrire la «propria vita per la jihad». Per questo motivo studiava i filmati sull’addestramento dei terroristi. Utilizzava piattaforme di comunicazione diverse dalle abituali e avrebbe avuto gli indirizzi nel cellulare dei gruppi estremisti più pericilosi. Durante la navigazione in internet faceva attenzione a numerosi accorgimenti per non ricevere virus allo scopo di non essere intercettato e sapeva come operare per disattivarli.«Siamo sorpresi da questo arresto. Il giovane e la sua famiglia sono perfettamente integrati nella nostra comunità», ha dichiarato il sindaco di Luzzi, Manfredo Tedesco, dando voce al sentimento dell’intera comunità. «Ci stupisce quanto è successo – ha aggiunto – ma al momento non possiamo che attendere l’esito degli accertamenti. Siamo a disposizione delle autorità per fornire ogni tipo di informazione utile a fare chiarezza. Tutta la nostra comunità è davvero senza parole». Il venticinquenne è giunto a Luzzi nel 2006 con i quattro fratelli minori, tutti in possesso di permesso di soggiorno illimitato e che frequentano la scuola. Da subito sono stati seguiti dai servizi sociali comunali. Negli anni scorsi Hamil e il padre hanno ottenuto dal municipio la licenza da ambulanti. La famiglia si è detta all’oscuro di tutto.