Dormire in albergo, pranzare al ristorante, acquistare un abito o un souvenir. Da oggi, per i turisti tedeschi in visita a Palermo, queste azioni tipiche di ogni vacanza potranno trasformarsi in altrettanti gesti concreti antimafia. Basterà mettere in valigia una mappa di Palermo un po’ speciale, realizzata dall’associazione AddioPizzo insieme con l’ambasciata tedesca: una mappa in cui alle indicazioni stradali si somma l’elenco dei circa 400 negozi, trattorie, alberghi e altri esercizi che hanno aderito alla rete «pizzo free». Cioè negozi i cui titolari non solo rifiutano di pagare la protezione ai mafiosi, ma lo fanno anche sapere esponendo un adesivo sulla vetrina. Un'iniziativa che in passato aveva già portato alla realizzazione della mappa in lingua inglese. «I tedeschi amano Palermo e i suoi monumenti – dice l’ambasciatore di Germania a Roma, Michael Steiner – ma ogni volta che fanno un acquisto vogliono esser sicuri di non sostenere indirettamente una pratica medievale come il pizzo. Abbiamo appoggiato volentieri l’idea della mappa, perché l’impegno della società civile è centrale nella lotta alla mafia». E Francesca Vannini Parenti, responsabile del settore viaggi di «AddioPizzo», è sicura che l’iniziativa «potrà essere utile anche ai vacanzieri di altre nazionalità».Le due mappe sono scaricabili gratuitamente anche dal sito dell'associazione,
http://www.addiopizzo.org/index.asp.
Acquisti consapevoli. Il 29 giugno 2004, i cittadini di Palermo s’accorsero che, di notte, il centro cittadino era stato tappezzato da manifestini con la scritta: «Un intero popolo che paga il pizzo è un popolo senza dignità». Opera di un gruppo di ragazzi, stufi del silenzio omertoso che proteggeva il racket. Da quell’iniziativa è nato il Comitato AddioPizzo, che porta avanti una battaglia culturale antimafia all’insegna dello slogan: «Contro il pizzo cambia i consumi!».