martedì 28 giugno 2011
Provvedimenti giovedì in Cdm. Romano: «Dal prossimo mese i ministri avranno solo lo stipendio da parlamentare». Sacconi: «Sulla pensione delle donne ipotesi infondate». Dal 2012 norme anti-raggiro sulle pensioni di reversibilità. La Corte dei Conti: «Aggiustamento gravoso e complesso»
- Riforma fisco: tre aliquote e Iva su dell'1%
- Ecco le principali misure in bozza
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La manovra "cresce": l'impatto, che secondo le prime voci avrebbe dovuto essere di 43 miliardi, arriverebbe a 47 miliardi. Ma sarebbe meno forte - riferiscono fonti - l'impatto sull'anno in corso che dai 3 miliardi inizialmente emersi scenderebbe a 1,8 miliardi. Mentre si confermerebbe un intervento di circa 5 miliardi (5,5 per l'esattezza) a valere sul 2012. Per arrivare ai 47 miliardi previsti gli interventi su 2013 e 2014 sarebbero i più corposi: 40 miliardi nei due anni 'equamentè distribuiti.BERLUSCONI SODDISFATTOSono soddisfatto del clima che ho trovato qui oggi, e ora è importante trasmettere questa stessa coesione e unità anche all'esterno per dimostrare che questo governo è davvero forte. È il ragionamento conclusivo che Silvio Berlusconi, secondo diversi presenti, ha svolto al termine del vertice di maggioranza su manovra e riforma fiscale, dicendosi anche convinto che anche nei prossimi giorni si dimostrerà la stessa compattezza.Al vertice presenti Umberto Bossi e il ministro dell'Economia Giulio Tremonti. A palazzo Grazioli, oltre al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e al ministro di via XX settembre, sono arrivati diversi esponenti di PdL, Lega e Responsabili. Alla spicciolata sono arrivati ministri, capigruppo e dirigenti dei tre partiti della coalizione. Il primo a varcare il portone di via del Plebiscito é stato il ministro Maurizio Sacconi. Poi sono arrivati alla spicciolata i ministri Frattini, Brunetta e Alfano (che è anche segretario in pectore del Pdl, oltre che ministro della Giustizia). Sempre per il PdL sono presenti anche i capigruppo Fabrizio Cicchitto, Maurizio Gasparri, i vice Gaetano Quagliariello e Massimo Corsaro. Sono arrivati anche Niccolò Ghedini ed i sottosegretari Gianni Letta e Paolo Bonaiuti. Per i Responsabili sono presenti Silvano Moffa e Luciano Sardelli, mentre per il gruppo Coesione Nazionale c'é Pasquale Viespoli. Il leader leghista è stato uno degli ultimi a varcare il cancello: con lui Rosi Mauro, i capigruppo Bricolo e Reguzzoni, mentre il ministro Roberto Calderoli era entrato qualche minuto prima.Ha le dimissioni in tasca? «No, in tasca ho solo una manovra molto seria e responsabile che sarà oggetto di un dibattito molto serio e responsabile. E sarà una manovra nell'interesse dell'Italia e degli italiani». Così il ministro del Tesoro Giulio Tremonti ha risposto ai cronisti mentre entrava a palazzo Grazioli per partecipare al vertice di maggioranza sulla manovra.GOVERNO RISCHIA FIN QUANDO NON PASSAIl Governo rischia ancora, dopo il vertice appena concluso a Palazzo Grazioli? «Mah. Rischia fin quando non è passata la manovra». Così il leader della Lega, Umberto Bossi, risponde ai giornalisti che lo interpellano al suo ritorno a Montecitorio. «Sulla manovra bisogna lavorarci ancora», sottolinea Bossi.FONTI VERTICE, 1,8 MLD IN 2011; 5,5 IN 2012 Per il 2011 1,8 miliardi e 5,5-5,6 miliardi per l'anno prossimo. Sono questi i numeri per la manovra emersi nel corso del vertice di maggioranza, secondo quanto riferito da alcuni presenti, che sottolineano come il grosso della manovra sarà focalizzato sul biennio 2013-2014.ROMANO: DAL PROSSIMO MESE MINISTRI SENZA STIPENDIO«Si sta facendo un tentativo di far pagare di più chi ha di più. Il primo contributo lo daranno le banche». Lo ha detto il ministro dell'Agricoltura Saverio Romano uscendo da Palazzo Grazioli. «Dal prossimo mese i ministri non avranno lo stipendio, solo quello da parlamentare».SACCONI, SU PENSIONI DONNE IPOTESI INFONDATE «In relazione alle notizie di agenzia riguardanti interventi in materia previdenziale - in particolare per quanto concerne l'età pensionabile delle donne nel settore privato - si precisa che le ipotesi indicate sono semplicemente infondate». Lo afferma il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, guidato da Maurizio Sacconi, in una nota.CORTE CONTI: AGGIUSTAMENTO GRAVOSO E COMPLESSO «La tempestività con la quale viene in questi giorni proposta una nuova impegnativa manovra di finanza pubblica dimostra che il Governo è ben consapevole di quanto, nel complesso, il percorso di aggiustamento strutturale dei conti pubblici si presenti gravoso e di grande complessità». Lo ha detto il presidente di Sezione della Corte dei Conti, Luigi Mazzillo, in occasione della relazione sul rendiconto generale dello Stato.IMPROROGABILE RIDURRE PESO SU SALARI«Oggi si pone all'attenzione generale l'improrogabile necessità di un intervento in materia fiscale che riduca in misura significativa le aliquote sui redditi dei lavoratori dipendenti e dei pensionati». Lo ha detto il Procuratore Generale Aggiunto della Corte dei Conti, Maria Teresa Arganelli, nella requisitoria pronunciata nel Giudizio sul Rendiconto Generale dello Stato. Ricordando che per lavoratori e pensionati «la ritenuta fiscale e contributiva è operata alla fonte», la Corte dei Conti evidenzia che «l'incremento del tasso di inflazione da prevedersi nei prossimi anni potrebbe comportare ulteriori erosioni del potere d'acquisto con conseguente diminuzione del reddito reale delle famiglie e ulteriore contrazione del mercato interno».MONTEZEMOLO, FOLLE BALLETTO GOVERNO«Mi sembra semplicemente folle e irresponsabile il balletto, a cui stiamo assistendo in queste ore, tra le diverse "anime" del Governo, relativamente ai conti pubblici. Sento continuamente ripetere che l'Italia non è la Grecia. Stiamo attenti. Non è ripetendo ritornelli rassicuranti che ci mettiamo al riparo da rischi fin troppo reali». È quanto si legge in una nota di Luca Cordero di Montezemolo. «Lo abbiamo detto e lo ripetiamo: massimo supporto alla linea del rigore del Ministro dell'Economia, non esiste alternativa e non è tempo di rotture o dimissioni, richieste o ricercate». È quanto afferma in una nota Luca Cordero di Montezemolo, sottolineando che «lo spazio per i giochi della politica e per le partite di potere personale si è esaurito, siamo sulla linea del Piave, gli impegni sul deficit vanno mantenuti presto e senza esitazioni». «Vorrei ricordare a tutti, Ministro dell'Economia compreso, che fino a qualche mese fa la favola che eravamo usciti più forti del resto dell'Europa dalla crisi economica andava per la maggiore. Qui - prosegue Montezemolo - abbiamo bisogno di rigore nei conti e coraggio nell'indirizzare le poche risorse verso la crescita, ad incominciare dalle liberalizzazioni e dalla concorrenza totalmente ignorate dall'esecutivo a tutto vantaggio dei monopoli piccoli e grandi e delle aspirazioni neostatalistiche di una parte dei Ministri di questo Governo "liberale".BERSANI, È UNA FARSA«È una farsa drammatica. Se è così è una presa in giro colossale. Significa esporre l'Italia a un messaggio privo di ogni credibilità». Lo ha detto il segretario del Pd PierLuigi Bersani riferendosi alla bozza di manovra dopo il vertice di maggioranza. Bersani ribadendo le sue preoccupazioni per il futuro del Paese ha parlato di «italiani in mano a nessuno».DI PIETRO, VEDIAMO TESTO PER DIRE SI' O NO«Noi esamineremo voce per voce la manovra di Tremonti e alla fine diremo un sì o un no. Se poi il ministro Tremonti voterà i nostri emendamenti ne saremo ben felici...». Lo ha detto il leader dell'Idv Antonio Di Pietro presentando la sua "contromanovra". «Questa è la nostra proposta. Vedremo quale sarà la proposta del governo nella quale non sappiamo quanto resterà di quanto propone Tremonti», ha concluso Di Pietro.TERZO POLO, OK SE EFFICACI MISURE ANTIDEFICIT Il Terzo Polo è pronto a sostenere le misure del governo antideficit, ma a condizione che siano «credibili ed efficaci». È questo, in sintesi, il contenuto di una nota congiunta dei deputati dei gruppi del Terzo Polo Benedetto Della Vedova (Fli), Gian Luca Galletti (Udc), Linda Lanzillotta (Api), e Giuseppe Reina (Mpa). «Ribadiamo la nostra attenzione sulla fragilità dei conti pubblici italiani. L'allentamento del rigore - spiegano gli esponenti del Terzo Polo - accrescerebbe la sfiducia dei mercati e rischierebbe di far precipitare l'Italia nel baratro finanziario. Il nostro giudizio complessivo sulla politica economica del governo Berlusconi e sulla sua responsabilità per gli scarsi tassi di crescita del Paese - aggiungono i parlamentari centristi - è definitivamente negativo e include una critica severa ai tagli lineari, e non selettivi, operati sulla spesa pubblica. Diamo però atto al ministro Tremonti di avere agito per evitare che alla mancanza di crescita si sommasse il ritorno alla politica del deficit di bilancio».«Il contenimento del disavanzo a livelli accettabili, nell'attuale situazione, è forse - si legge ancora nella nota - l'unico elemento di credibilità della situazione italiana e come tale va assolutamente preservato. Per questo, nel caso in cui all'interno della maggioranza perdurassero gli scontri irresponsabili che rischiano di gettare nel discredito dell'inaffidibilità internazionale la finanze pubbliche del Paese, i parlamentari dei gruppi del Terzo Polo valuteranno con senso di responsabilità nazionale la possibilità di assicurare il loro sostegno per il varo delle misure di contenimento del deficit, riduzione del debito e rilancio della crescita economica, capaci di assolvere agli inderogabili impegni europei. Nel caso in cui - concludono i quattro parlamentari - si arrivasse a un compromesso inefficace all'interno alla maggioranza, ad annacquamenti e rinvii delle misure necessarie, escludiamo ogni possibilità di sostegni parlamentari».REGUZZONI, RIUNIONE SERENA, NO DECISIONI «È stata una riunione serena e costruttiva, ma nessuna decisione è stata presa e quindi non ho nulla da dire». È il commento del capogruppo della Lega alla Camera, Marco Reguzzoni, alla riunione di maggioranza.FRATTINI, NO RIDUZIONE MA RIMODULAZIONE TASSECi sarà una riduzione delle tasse? «Non una riduzione delle tasse ma una loro rimodulazione. Tremonti ha dato a Berlusconi una bozza della delega della riforma fiscale ma io non l'ho ancora letta». Ha risposto così il ministro degli Esteri Franco Frattini ai cronisti lasciando Palazzo Grazioli. E a chi gli domandava a quanto ammonterà la manovra il ministro ha risposto: «Non so con precisione ma quello che è già uscito», cioé circa 40/43 miliardi. «Tremonti ha recepito la richiesta di collegialità fra i ministri. Sono molto soddisfatto". Così Franco Frattini, ministro degli Esteri. Il responsabile della Farnesina ha poi sottolineato con e il clima della riunione fosse «sereno» anche da parte della Lega. «Assolutamente no». È secca la risposta di Franco Frattini ai cronisti che, al termine del vertice di maggioranza, gli chiedevano se ci fosse stato un "processo" al ministro dell'Economia, Giulio Tremonti. Inoltre, ha aggiunto rispondendo ai giornalisti, non c'è stato «nessun accenno alle dimissioni del titolare del Tesoro».
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