sabato 13 agosto 2011
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"Una manovra depressiva, poco credibile e ingiusta". È questo il commento del segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, che boccia le proposte dell'esecutivo aggiungendo che "dal 20 agosto in poi, una volta esaminato il testo presentato dal Consiglio dei ministri, ci rivolgeremo alle forze sociali e alle opposizioni per aprire un confronto volto a perfezionare una più compiuta proposta alternativa agli interventi del governo, a presentare gli emendamenti in Parlamento ed a sollecitare il sostegno dell'opinione pubblica".CASINI: TARTASSATI I SOLITI MA SERVE SENSO DELLO STATO"Dopo tre anni di inutili perdite di tempo e di patetiche rassicurazioni sulla condizione dell'Italia, nel pieno di una tempesta finanziaria mondiale, il Governo si è finalmente svegliato. Ma lo ha fatto tartassando i soliti noti che non evadono le tasse, il ceto medio e le famiglie, ed evitando quegli interventi strutturali di cui invece il Paese ha bisogno". È il commento del leader Udc Pierferdinando Casini alle misure anticrisi varate dal governo. "Sembrano tuttavia parzialmente recepite - prosegue Casini - alcune delle nostre indicazioni sulla tassazione delle rendite finanziarie (con l'esclusione di Bot, CCT e BTP), sui tagli alle Province e sull'accorpamento dei piccoli Comuni, sempre che tutto questo non si riduca all'ennesimo annuncio ad effetto. È un sacrificio immenso quello che il Governo chiede al Paese e a cui le forze di opposizione devono corrispondere con grande serietà e senso dello Stato". "La volontà espressa dal Presidente del Consiglio di non porre la fiducia su questo decreto - conclude il leader Udc - ci impegna ad avanzare alla luce del sole, a partire dal Senato, le nostre proposte tese a rendere meno iniqua eingiusta questa manovra". DI PIETRO: 90% SULLE SPALLE DEI CITTADINI, CASTA NON E' INTACCATA "Dopo una giornata di risse all'interno della maggioranza il governo ha partorito una manovra che per il 90% pesa sulle spalle dei cittadini e della povera gente, dei ceti medi e medio bassi. Ci sono alcuni segnali positivi, e anche se sono timidissimi voglio per carità di patria indicarli per primi. La razionalizzazione delle Province e dei Comuni è un passettino nella direzione giusta, anche se non è certo quello di cui ci sarebbe bisogno e che noi avevamo proposto, l'abolizione secca della Province. Dovremo conquistarcela da soli con la legge d'iniziativa popolare per cui stiamo raccogliendo le firme". E' quanto scrive sul suo blog il leader dell'Italia dei valori, Antonio Di Pietro.CGIA: BOOM DELLA PRESSIONE FISCO, NEL 2013 VOLERA' AL 44,3%La manovra porterà a un aumento della pressione fiscale che nel 2013 arriverà al 44,3%. A lanciare l'allarme è il segretario della Cgia di Mestre, Giuseppe Bortolussi, che ha quantificato gli effetti fiscali delle manovre correttive approvate in queste ultime settimane. "Grazie agli effetti della manovra correttiva di luglio e a quelli legati alla manovra bis approvata venerdi sera, nel 2013 la pressione fiscale - ha detto - si attesterà al 44,3%. Un livello mai raggiunto in passato che rischia di soffocare i timidi segnali di ripresa economica registrati negli ultimi mesi.  Rispetto a quest' anno, nel 2013 il carico fiscale sui cittadini e le imprese aumenterà di +1,7".La simulazione della Cgia  è stata realizzato utilizzando le previsioni di finanza pubblica contenute del Def 2011 (Documento di Economia e Finanza), ipotizzando che le maggiori entrate fiscali per gli anni 2012 e 2013 vengano aumentate dagli effetti fiscali previsti dalla manovra correttiva anticipata di un anno e dalla manovra bis approvata venerdì scorso. Da un punto di vista metodologico si è proceduto sommando le entrate fiscali che la manovra correttiva di luglio prevede per il 2012 (pari a 6.081 milioni di euro) con le nuove entrate previste dalla manovra bis. Vale a dire:  4 miliardi di euro provenienti dalla riduzione delle agevolazioni ed esenzioni fiscali e i 3 miliardi di euro che saranno recuperati dal contributo di solidarietà, dalla riforma della tassazione delle rendite finanziarie e dall' applicazione dell'addizionale Ires (Robin Tax) sulle imprese del settore energetico. Per il 2012 si sono considerate le medesime entrate fiscali previste per il 2014. "Per stimare la pressione fiscale negli anni 2012 e 2013 - conclude Bortolussi -  abbiamo classificato  come entrata fiscale anche il gettito prodotto dalla futura riforma della assistenza sociale. Tale decisione è coerente con la norma di salvaguardia che prevede, nel caso di mancata attuazione della delega, che si proceda al taglio delle detrazioni e delle agevolazioni fiscali e quindi un conseguente aumento delle entrate fiscali. Nel caso la riforma assistenziale venisse attuata, si può ipotizzare che i 4 miliardi di gettito anticipati al 2012 e i 20 miliardi anticipati al 2013, si traducano in minori erogazioni ai cittadini e quindi vengano considerati nei bilanci pubblici come risparmi di spesa. In questa ultima ipotesi, la pressione fiscale potrebbe essere inferiore a quella ipotizzata nella nostra elaborazione".
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