venerdì 17 maggio 2024
L'Università di Padova ha calcolato che sono caduto 229 mm di acqua in 6 ore. Un fenomeno di questa portata capita una volta ogni 300 anni
Allagamenti per l'esondazione del Naviglio a causa del forte maltempo nella frazione di Villa Fornaci a Bellinzago Lombardo

Allagamenti per l'esondazione del Naviglio a causa del forte maltempo nella frazione di Villa Fornaci a Bellinzago Lombardo - Ansa

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«La situazione è devastante». È costretto a dirlo il presidente Luca Zaia parlando del suo Veneto. «Siamo reduci da 48 ore devastanti: la scorsa notte abbiamo avuto tre sfondamenti arginali». È esondato il fiume Muson dei Sassi a Camposampiero, nel Padovano, per la rottura di un argine a causa delle forti piogge. Alcune squadre dei vigili del fuoco e soccorritori fluviali alluvionali stanno evacuando alcune abitazioni che sono rimaste isolate. Zaia ha spiegato: «Ho già dichiarato ieri lo stato di emergenza e ho aperto l'unita di crisi. Ci sono centinaia di famiglie con l'acqua in casa, già ieri erano 200 famiglie, non si tratta di sfollati ma di famiglie con l'acqua in casa, abbiamo ospedali interessati, un paio di case di riposo in difficoltà di cui una in evacuazione. Spero che il governo dichiari velocemente lo stato d'emergenza».

Secondo i calcoli di Marco Marani, Direttore del Centro Studi sugli Impatti dei Cambiamenti Climatici dell'Università di Padova a Rovigo, «l'altezza di precipitazione di 230 millimetri in sei ore a Velo d'Astico (Vicenza) corrisponde a un "tempo di ritorno" di più 300 anni. Ovvero un fenomeno di tale intensità si presenta in media una volta ogni 300 anni». Situazione straordinaria, ma non solo. «Il clima sta cambiano e i modelli matematici e gli algoritmi per gestire l'idraulica in Veneto sono adeguati costantemente», ha aggiunto il presidente Zaia. «Il Veneto è la regione in Italia che ha realizzato più opere idrauliche in questi 14 anni (dall'alluvione del 2010) e può essere un riferimento a livello nazionale per tutto quello che si è fatto e si farà». Ma Zaia sottolinea come non sia sufficiente e sia necessario investire in nuove infrastrutture: «Noi saremmo pronti a “mettere a terra” almeno un miliardo di opere soprattutto di rinforzi arginali e penso che l'Italia dovrebbe scegliere un piano Marshall a tutela del dissesto idrogeologico: è inutile andare avanti a pagare danni, meglio andare avanti a pagare opere».

Non ha piovuto nelle ultime ore, ma diverse situazioni restano critiche per le piogge intense di ieri sera in quasi tutte le province. Ci sono stati allagamenti nei centri abitati dei comuni di Asolo e Castelfranco Veneto. Il sindaco di Vicenza, Giacomo Possamai, ha chiesto ai cittadini di spostare automobili e beni dagli interrati e dai piani terra lungo il Bacchiglione, il cui livello è salito come non accadeva dal 2010. Resta speranzoso Zaia, che ha detto con un sorriso: «Domani per il Papa a Verona per fortuna si prevede il sole».

“Primato” raggiunto anche a Milano: i 120-130 millimetri localizzati di pioggia in un giorno battono il precedente record di 98 millimetri che risaliva al 1990. Le piogge continuano a cadere anche oggi sulla città e sui territori a nord e nord-est percorsi dai bacini del Seveso e del Lambro.

Il Nord sott'acqua e il Sud ancora alle prese con la siccità. Secondo quanto denuncia Coldiretti, sono stati 62 gli eventi estremi, tra nubifragi, grandinate e tempeste di vento che hanno colpito il Nord Italia nelle ultime 24 ore con centinaia di ettari di mais, grano, soia e ortaggi finiti sott'acqua, terreni franati e danni ai vigneti.

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