lunedì 13 febbraio 2012
Dopo l'ondata di gelo del fine settimana, si annuncia la fine dell'emergenza. Nevica ancora al Centro-Sud, ma da venerdì le temperature torneranno nella media stagionale, con un aumento fino a 7-8 gradi. L'agricoltura fa la conta dei danni: sarebbero sui 500 milioni di euro.
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Migliorano le condizioni meteo e del traffico in tutto il Paese, da lunedì senza particolari criticità su strade e autostrade, dopo un fine settimana che ha visto pesanti disagi in molte regioni. Secondo le previsioni, le temperature torneranno nella media stagionale venerdì, quando aumenteranno di 7-8 gradi al Nord e di 3-4 al Centro e al Sud.Nel fine settimana sono state soprattutto Emilia e Marche a registrare i danni e i disagi maggiori a causa delle abbondanti nevicate, in un'ondata di gelo che ha provocato nelle ultime settimane decine di morti nel Paese. Mentre lunedì la neve è caduta soprattutto al Sud - su Campania, Basilicata, Puglia, Calabria e Sicilia - e i fiocchi hanno imbiancato persino Capri e le Eolie.A Roma è tornato in servizio al completo il trasporto pubblico locale. Regolari anche le due linee della metropolitana e la linea delle ferrovie regionali Roma-Lido, Termini-Giardinetti e Roma-Viterbo. E il Grande raccordo anulare e le strade statali di competenza Anas non sono più interessati dal divieto di transito per i mezzi pesanti precedentemente in vigore.Inoltre, sono state revocate quasi tutte le interdizioni disposte nei giorni scorsi dai prefetti di varie province dell'Italia centro-meridionale che avevano comportato l'attuazione del fermo temporaneo dei mezzi pesanti in aree di stoccaggio o deviazione su itinerari alternativi. Per quanto riguarda il traffico ferroviario, chiuse anche lunedì le linee secondarie in Abruzzo e Molise, Lazio e Campania, in particolare la Viterbo-Attigliano, la Roccasecca-Avezzano, la l'Aquila - Antrodoco, la Termoli-Campobasso e la Bosco Redole Benevento.Il maltempo delle scorse settimane ha causato danni per oltre 500 milioni di euro, dichiara la Confederazione italiana agricoltori, a più di 50mila aziende e strutture agricole devastate da neve e gelo. Ben 80mila ettari di coltivazioni di ortaggi sono stati "bruciati" dal grande freddo (cavoli, cavolfiori, radicchio, carciofi, indivia, cicoria, finocchi); il 10% di alberi da frutta, olivi e viti risulta distrutto; 10mila sono gli animali (bovini, ovini, avicoli, maiali) morti per le temperature polari e per il crollo dei ricoveri. Sono finite al macero, per l'impossibilità del trasporto, più di 150 mila tonnellate di frutta e verdura, 2 milioni di uova, 250 mila litri di latte e 5 mila tonnellate di carne.
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