Soddisfatta per la scelta delle tracce e la «gamma di possibili riflessioni» offerta ai ragazzi impegnati nella prova d’italiano. Il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini archivia la prima giornata dell’esame di Stato con il sorriso sulle labbra. «Mi sembra che i ragazzi abbiano accolto molto bene le prove: hanno avuto una gamma molto alta, ciascuno ha potuto trovare la sua strada», commenta il ministro che ringrazia anche l’organizzazione del ministero di viale Trastevere che ha permesso che «tutto sia andato bene», senza dimenticare «anche chi ha contribuito a creare le prove». Una giornata, quella di ieri per il ministro, che è iniziata presto con la sua partecipazione alla trasmissione radiofonica «Radio anch’io» su Radio1 Rai. L’occasione per «promuovere» l’esame di Stato perché «prevale l’aspetto qualitativo, che mette in evidenza il percorso compiuto dallo studente» e «mette alla prova varie conoscenze». Al contrario, sottolinea il ministro, di quanto accade ad esempio con i test di ingresso all’università, che «sono prove quantitative, che non permettono di mettere in evidenza la competenza e le conoscenze acquisite dagli studenti» come al contrario avviene con l’attuale maturità. Del resto la via dei quiz nella valutazione, che è tanto utilizzata nei Paesi anglosassoni, «viene abbandonata sempre più spesso in questi ultimi tempi». Tutto bene dunque per l’attuale maturità? «Credo che si debba valorizzare ancora quello che abbiamo» anche se ciò non toglie «che l’esame non possa essere migliorato». Una organizzazione che richiede tempo ed energia, ma anche un esborso, che si calcola tra i 65 e gli 80 milioni di euro, come conferma lo stesso ministro. Tornando sulla scelta delle tracce, il ministro fa capire che quella su Quasimodo è proprio farina del suo sacco. «Quasimodo – ha detto la Giannini – per me è stato amore a prima vista, l’ho trovato l’autore giusto: moderno e contemporaneo, uno sperimentatore sia linguistico che culturale del 900, un punto di riferimento per il nostro Paese e non solo. Oltretutto è un autore del Sud, stimola quindi anche una riflessione sulle sue origini. Non ho esitato a proporlo nelle tracce». Ma se ieri mattina avesse dovuto sostenere la prova d’italiano, il ministro avrebbe probabilmente optato per il tema sul dono, proposto nel saggio breve nell’ambito artistico-letterario.Capitolo a parte le anticipazioni sui siti Internet delle tracce proposte. «Non è così grave – commenta il ministro dell’Istruzione –, anche se sono uscite delle anticipazioni. Il meccanismo di difesa delle tracce è stato comunque garantito». E anche dal «bunker» da dove sono partite ieri mattina le tracce dei temi (e partiranno oggi quelle delle prove scritte di indirizzo) segnalano che «sono state meno di una decina le chiamate di commissari per problemi nel recepimento delle prove». E oggi si replica con la prova scritta differente per indirizzo di studio e al ministero di viale Trastevere sono fiduciosi che anche questa volta non ci saranno problemi. Nessun invio telematico, invece, lunedì prossimo con il terzo scritto, comunemente definito «quizzone ». Infatti sarà preparato dalle singole commissioni d’esame sui programmi svolti dalle classi che stanno sostenendo l’esame.