venerdì 5 settembre 2014
Assunzioni e reclutamento dei docenti, concorso per presidi, "scatti": i nodi della riforma (foto: il ministro).
"Paritarie ancora ai margini del sistema"
Passi importanti su cui lavorare di Roberto Carnero
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È il piatto forte del piano per una “buona scuola”, presentato mercoledì dal governo e il punto su cui si fondano le speranze di decine di migliaia di precari. L’assunzione di 150mila nuovi insegnanti da settembre 2015 è una sfida certamente suggestiva (soprattutto per la portata dell’investimento economico richiesto: circa 3 miliardi di euro), ma «non sarà una sanatoria» generalizzata, ha detto ieri il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, intervenendo alla commissione Cultura del Parlamento Europeo. Da sola, però, questa misura non produrrà automaticamente la “buona scuola”, come ricorda il segretario generale della Cisl Scuola, Francesco Scrima. Due le questioni sollevate dal sindacato: i 50mila insegnanti precari non iscritti alle Graduatorie ad esaurimento (che non rientrano quindi nel piano di assunzione) e la stabilizzazione del personale Ata, «del quale poco o nulla le linee guida parlano».Docenti. Settembre 2015: 150mila assunzioni «Le graduatorie sono state un errore grave da non ripetere ». Per questa ragione, a più di quarant’anni dall’istituzione delle Graduatorie ad esaurimento (Gae) - previste dalla legge delega 477 del 30 luglio 1973 - il governo ha annunciato l’assunzione di 148.100 insegnanti per l’anno scolastico 2015-2016. In pratica, si tratta di tutti i precari storici e di tutti i vincitori e gli idonei dell’ultimo concorso (2012). Dei quasi 150mila nuovi assunti, 50mila circa andranno a coprire le cattedre scoperte, per le quali ogni anno sono assunti decine di migliaia di supplenti. Per quanto riguarda le supplenze brevi, quelle fino a trenta giorni, ogni anno sono stipulati 1,8 milioni di contratti a 112mila insegnanti. Altri 80mila iscritti nelle Gae per la scuola dell’infanzia e la primaria saranno assunti per le cattedre scoperte (20mila), mentre 60mila circa andranno a costituire l’organico funzionale di questi cicli, sostituendo i colleghi in caso di assenza e rendendo possibile il tempo pieno e prolungato. Infine, ulteriori 20mila insegnanti della secondaria, saranno assunti in «posizione funzionale » e andranno a costituire «l’organico dell’autonomia», a disposizione delle scuole o di reti di scuole. Per assumere questi 148.100 insegnanti, il governo ha stimato un impegno economico di 3 miliardi e 98 milioni di euro, (di cui 1 miliardo nel 2015 per coprire i quattro mesi da settembre a dicembre), che sarà in parte finanziato con i risparmi derivati dall’abolizione delle supplenze. Una prima stima porta a considerare che il risparmio potrebbe arrivare a 300-350 milioni all’anno.  (P.Fer.) Reclutamento: in primavera bando per 40mila cattedreProsciugata la «riserva storica» delle Graduatorie ad esaurimento, per sostituire i 13-14mila insegnanti che, ogni anno, vanno in pensione, saranno banditi concorsi periodici. Il primo è in previsione per la primavera del 2015 e metterà a disposizione 40mila posti (il triplo di quello del 2012) per coprire il triennio 2016-2019. Il Miur ha stimato in 196.400 i potenziali partecipanti, compresi i 22.500 che parteciperanno al secondo ciclo dei Tfa (Tirocinio formativo attivo), che si abiliteranno entro luglio 2015. Costoro saranno ammessi “con riserva” a partecipare al concorso. Al nuovo concorso potranno inoltre prendere parte gli 8.900 laureati in Scienze della formazione primaria (vecchio ordinamento), che hanno conseguito la laurea dopo il 2011, i 55mila diplomati magistrali cui il Consiglio di Stato ha riconosciuto il valore abilitante del titolo, i 69mila Pas (docenti con un’anzianità di servizio di almeno tre anni abilitati tramite Percorsi abilitanti speciali) e i 10.500 abilitati tramite il primo ciclo del Tfa. Infine, alla selezione potranno concorrere anche i circa 30mila laureati entro il 2001-2002, non abilitati, che hanno diritto a partecipare in base alla legge 124 del 1999. Il cronoprogramma stilato dal Ministero prevede la pubblicazione del bando entro aprile 2015 e la presentazione delle domande entro luglio. A settembre ci sarà la preselezione “computer based” e la predisposizione delle prove scritte. Tra fine settembre e dicembre si svolgeranno la prove preselettive, tra gennaio e maggio 2016 la correzione degli scritti, le prove pratiche e gli orali. Ad agosto la nomina dei vincitori. Stipendio. Scatti di competenza, più soldi ai miglioriDagli “scatti di anzianità” agli “scatti di competenza”. La “buona scuola” pensata dal governo Renzi toccherà anche lo stipendio degli insegnanti. E, a detta di Palazzo Chigi, lo farà in meglio, con buste paga più pesanti. In pratica, rispetto all’attuale sistema degli scatti di anzianità, che prevedono aumenti automatici di stipendio dopo 9, 15, 21, 28 e 35 anni di servizio (fino a raggiungere un massimo di 47mila euro annui lordi per docenti della scuola dell’infanzia e della primaria, 51mila per quelli della media e 54mila per le superiori), il nuovo sistema, oltre a introdurre la formazione obbligatoria attraverso un sistema di crediti formativi, “peserà” anche il «contributo dell’insegnante al miglioramento della scuola in cui lavorano». Tre i tipi di crediti previsti: i crediti didattici (che si riferiscono alla qualità dell’insegnamento e alla capacità di migliorare il livello di apprendimento degli studenti); i crediti formativi (che fanno riferimento alla formazione in servizio); i crediti professionali (assunti all’interno della scuola per promuovere l’organizzazione e sostenere il miglioramento). Con il sistema attuale, ogni 3 anni il 66% dei docenti migliori di ogni scuola (o rete di scuole), avrà diritto a uno scatto di retribuzione e il valore di ogni scatto sarà di circa 60 euro netti. Rispetto al sistema attuale, con il quale un docente deve aspettare nove anni per avere 140 euro netti in più in busta paga al mese, il nuovo modello garantirà agli insegnanti più bravi 120 euro netti in più dopo sei anni. A fine carriera, un insegnante potrà maturare fino a 12 scatti (il doppio del sistema attuale), pari a 9mila euro netti in più all’anno rispetto allo stipendio di base. Presidi. "Basta reggenze", concorso entro l'anno«Basta reggenze». L’hanno chiesto, su Avvenire dell’altro giorno, le associazioni di categoria dei dirigenti scolastici, lo promette il piano del governo. Con più di mille scuole (su 8mila), che stanno per cominciare l’anno senza preside titolare, il Miur corre ai ripari annunciando, entro la fine del 2014, un nuovo corso-concorso per capi d’istituto.«Il timoniere è essenziale», si legge nel piano presentato mercoledì da Renzi, per cui il reclutamento dei presidi non può più essere affidato ai concorsi regionali «che hanno mostrato tutti i loro limiti». Per l’ultimo, in particolare, ci sono stati ricorsi in quasi metà delle regioni e in quattro regioni si è arrivati all’annullamento delle graduatorie, con un coinvolgimento del 30% dei candidati rispetto al numero complessivo dei posti banditi. D’ora in avanti, quindi, la selezione dei presidi sarà effettuata dalla Scuola nazionale dell’amministrazione, l’istituzione che seleziona e forma tutti i dirigenti dello Stato.«I presidi  – si legge nel piano governativo – sono oggi troppo spesso impegnati a decodificare le circolari ministeriali anziché occuparsi di coordinare la progettazione educativa, governare l’istituto con attenzione e interessarsi agli stimoli che provengono dall’esterno».Per cambiare questa situazione, è allora urgente «definire meglio il profilo professionale del dirigente scolastico, individuare meccanismi di reclutamento che assicurino la massima preparazione professionale e realizzare un sistema per la loro la valutazione».
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