​Tv2000 ha deciso di «rinviare la partecipazione di Luxuria» alla trasmissione TgTg, in onda alle 20.30, in qualità di ospite per commentare le notizie dei telegiornali della sera, annunciata per il giorno dopo l’inizio dell’assemblea Cei ad Assisi. Lo rende noto con un post su Facebook il direttore delle news dell’emittente, Lucio Brunelli, in un comunicato diffuso poche ore dopo che l’ex parlamentare aveva reso pubblico l’invito ricevuto da Tv2000. La decisione di rimandare la presenza di Vladimir Luxuria è stata assunta, spiega Brunelli, «anche per tenere conto della sensibilità del nostro pubblico». «Come giusto – aggiunge il responsabile della redazione – anche stasera a TgTg avrà spazio l’assemblea straordinaria della Cei, con la partecipazione del segretario monsignor Galantino e la testimonianza del vescovo di Erbil che qui ad Assisi ha portato la voce dei cristiani iracheni». Entrando nel merito dell’invito, Brunelli si dice «personalmente convinto» che «se un cristiano è tranquillo nella sua identità può dialogare con tutti», il che tuttavia «non significa concordare con le opinioni del proprio interlocutore» ma «confrontarsi in modo rispettoso e fermo con chiunque». È questa persuasione che «alcune settimane fa» gli aveva fatto accettare la richiesta di «uno dei conduttori di TgTg» di «inserire Luxuria nella lista degli ospiti da intervistare», ferma restando la «consueta chiarezza delle nostre posizioni» che «per noi sono gli insegnamenti della Chiesa», nella «coscienza che "separarsi per non sporcarsi con gli altri è la peggiore sporcizia"», spiega Brunelli citando il messaggio del Papa all’assemblea della Cei con parole riferite alla missione dei sacerdoti. Ed è proprio il non essersi «reso conto però che l’invito sarebbe caduto proprio nella settimana in cui ad Assisi è riunita la Conferenza episcopale italiana» a spiegare il ripensamento sull’invito rivolto da Tv2000 a Luxuria. «Nel momento in cui i vescovi tornavano ad esprimersi con molta nettezza sui più delicati temi della famiglia – conclude Brunelli – la sua presenza rischiava di prestarsi a malintesi o struementalizzazioni».