La notizia della laurea di Luca è stata riportata con grande enfasi sul sito dell'Università d Pisa (leggi qui), in un articolo in cui compaiono le parole dello stesso neodottore: "La bellezza di essere accettato con le mie caratteristiche, belle e meno belle, non ha prezzo, come del resto riuscire ad ottenere tante soddisfazioni. Proprio grazie a questo percorso intrapreso sentendomi alla pari, sono riuscito a dare il meglio di me, fino ad arrivare a laurearmi. E il giorno della mia laurea mi sono sentito finalmente in grado di poter mettere alla prova le mie capacità di controllo delle emozioni e le mie competenze sociali, più ancora di quelle culturali. È stata dura ma ce l'ho fatta, la mia autostima ha perforato i sette cieli, ma ciò nonostante mi rendo conto che non potrei essere qui a parlarvi di tutto questo se non avessi avuto alle spalle una magnifica squadra formata da familiari, amici vecchi e nuovi, giovani e adulti, insegnanti che mi hanno concesso un credito senza lasciarsi condizionare dalle sfavorevoli apparenze, persone che in ambito universitario lavorano per creare i presupposti culturali e logistici che permettano l'inclusione. Una squadra in cui esistono solo titolari, dove tutti sono necessari, nella quale non sono previste le panchine per le riserve. Grazie a tutti, sentivo la vostra partecipazione come una mano che mi sospingeva, mi manteneva in equilibrio e, alla fine, mi portava in trionfo".La tesi di Luca è stata ascoltata con grande attenzione dal professor Paolo Mancarella, delegato per la disabilità e pro rettore per la didattica dell'Università di Pisa. Ma tutti i presenti ascoltavano la relazione con grande interesse, attenti non alle parole bensì a quanto Luca scriveva via via sul suo computer. A sottolineare il traguardo raggiunto è anche Fabio Sesti, presidente dell'associazione "Vi comunico che penso" (VAI AL SITO), impegnata a far conoscere le tecniche della Comunicazione facilitata alfabetica (CFA), facendo di tutto "per rompere il muro di silenzio e di isolamento che grava su tante persone affette da sindromi tali che rendono loro impossibile la normale interazione sociale fondata sulla comunicazione vocale".
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