Le telecamere poste sulla linea della
scuola "Falcone e Borsellino" di Santa Croce Camerina (Ragusa)
sabato mattina non hanno ripreso la "Polo" nera di Veronica
Panarello, madre del piccolo Andrea Loris Stival, ucciso e
gettato in un canalone. Gli inquirenti hanno ultimato in tarda
mattinata l'esame delle immagini provenienti dagli apparecchi
posizionati attorno all'edificio scolastico, alcuni dei quali
sono risultati non attivi. L'auto della mamma di Loris non
compare nelle inquadrature di quelli funzionanti. La donna, che
sostiene di aver lasciato Loris a scuola sabato mattina e di
essere poi andata a un corso di cucina al castello di
Donnafugata, in una delle occasioni in cui è stata ascoltata
dagli inquirenti, avrebbe detto di non esseresi fermata con la
macchina davanti alla scuola, ma di aver fatto scendere il
figlio in una traversa laterale.
Potrebbero concludersi entro oggi gli
esami autoptici sul cadavere del piccolo. Se così fosse, questa sera il corpo potrebbe essere
riconosegnato alla famiglia per i funerali.
Dagli accertamenti del medico legale Giuseppe Iuvara, è
emerso che il piccolo è stato strangolato con una fascetta di
plastica. Secondo quanto riportato da alcuni quotidiani, la
madre, Veronica Panarello, avrebbe consegnato a due maestre di
Loris che domenica scorsa erano andate a farle una visita di
lutto a casa, alcune fascette di plastica che il bambino aveva
usato per un lavoro scolastico. Le maestre avrebbero poi
consegnato quei reperti agli inquirenti, che però non danno
conferma di queste circostanze.
Continuano intanto le verifiche sul racconto della madre.
Ieri pomeriggio gli inquirenti hanno ripercorso con la donna il
percoso che lei sostiene di aver fatto sabato mattina per
accompagnare Loris a scuola, andare a seguire un corso di
cucina al castello di Donnafugata.