«Il body scanner invade la privacy? Non credo sia meno invasivo ( e fastidioso) il controllo oggi effettuato, manualmente, dagli operatori della sicurezza degli aeroporti » . Andrea Ascani Orsini è direttore tecnico della Gilardoni Raggi X di Mandello del Lario ( Lecco), tra le principali aziende italiane produttrici di sistemi per la sicurezza e conosce molto bene la strumentazione che il ministro Maroni vuole quanto prima installare nei principali scali italiani. Fornitrice di Malpensa, Linate e Fiumicino, dove il marchio lecchese campeggia su tutti gli impianti di controllo bagagli, la Gilardoni è distributore per l’Italia di due tecnologie americane, Gen 2 e Provision, tra le principali candidate ad essere scelte dall’Enac, l’Ente nazionale per l’aviazione civile, per garantire la sicurezza negli scali. «Si tratta di due sistemi ad onde millimetriche per il controllo dei passeggeri – spiega Ascani Orsini – che, in pochissimo tempo, scansionano la persona evidenziando gli eventuali oggetti che porta addosso. Il viso e il corpo non sono assolutamente riconoscibili, anzi sono volutamente offuscati. Ben visibili, ripeto, sono soltanto ed esclusivamente gli eventuali oggetti che il passeggero dovesse portare sotto i vestiti » . Il controllo dura meno di cinque secondi. Il passeggero entra nel macchinario, alza le braccia e divarica le gambe e viene scansionato. Al termine l’immagine non viene memorizzata ed è immediatamente distrutta. Anche sul versante della salute di chi viene sottoposto a questa procedura, Ascani Orsini è rassicurante. « Le onde millimetriche – spiega – sono riflesse dalla pelle e non entrano nel corpo umano. Da questo punto di vista, quindi, non ci sono problemi, nemmeno per le donne incinte o i portatori di pacemaker. Inoltre, queste apparecchiature sono state certificate dalla Tsa, l’agenzia americana per la sicurezza dei voli, con la quale siamo costantemente in contatto». In questi giorni sono frequenti anche i contatti tra Mandello del Lario e Roma. Sia l’Enac che il Ministero della Salute hanno interpellato la Gilardoni Raggi X per ricevere indicazioni sulla tecnologia migliore da utilizzare. « A nostro giudizio – sottolinea Ascani Orsini – il sistema più adatto è quello di Provision, in grado di analizzare circa 400 passeggeri all’ora, circa il doppio della media dei body scanner attualmente in esercizio. Al momento, però, di ordini non ne sono ancora arrivati, vedremo nei prossimi giorni». Sta di fatto che, dopo la recrudescenza dell’allarme terrorismo, i prezzi di questi sistemi di sicurezza sono schizzati alle stelle. I due principali produttori mondiali, su cui dovrebbe cadere la scelta dell’Enac - i colossi statunitensi General Electrics e L3 Communication ( che realizza, tra l’altro, il sistema Provision) - hanno aggiornato i listini, passando dai 120mila dollari a macchinario a circa 200mila. Il fondo a disposizione dell’Enac è di circa due milioni di euro e quindi, valutando circa 150mila euro a scanner, è verosimile che l’Italia se ne aggiudichi almeno una decina. Dalla Gilardoni Raggi X, tra le principali aziende del settore in Italia, rassicurano i passeggeri Intanto il prezzo raddoppia