"Le vittime della strada
sono troppe e i loro familiari giustamente da anni chiedono alla
politica di intervenire con norme più severe". È la posizione
del sottosegretario alla Giustizia, Cosimo Ferri, secondo il
quale "è necessario e non più procrastinabile modificare la
normativa attualmente vigente in materia di omicidio stradale".
Secondo Ferri, le direttrici da seguire sono tre: introdurre i
reati di omicidio colposo stradale e di lesioni colpose
stradali, prevedere disposizioni sul cosiddetto ergastolo della
patente, aumentare le pene. In commissione Giustizia al Senato,
intanto, è partita la discussione su un testo di cui è relatore
Giuseppe Luigi Cucca del Pd.
"Attualmente - spiega Ferri - il codice non prevede
fattispecie di reato autonomo in questa materia, ma solo delle
aggravanti dell'omicidio colposo. Ma proprio il ripetersi di
casi di estrema gravità, come quello di Ravenna, impone una
riflessione". Un'ipotesi di
impianto sanzionatorio per l'omicidio stradale prevede il
carcere da 3 a 8 anni, termine che sale da 4 a 10 anni in caso
di guida in stato di ebbrezza o sotto effetto di droghe, con un
ulteriore inasprimento se si provoca la morte di più persone.
Nei casi di omicidio stradale, inoltre, secondo Ferri dovrebbe
scattare l'ergastolo della patente, ossia la revoca della
patente di guida e l'impossibilità di ottenerne il rilascio se
si è stati condannati. "Ritengo che questa misura - osserva il
magistrato - possa avere l'effetto deterrente più efficace. È
fondamentale, inoltre, porre in essere un programma di
prevenzione, informazione e sensibilizzazione presso le scuole
che coinvolga docenti, forze dell'ordine e le varie associazioni
delle vittime della strada".