«Non so nulla di particolare a riguardo. Presumo che quello che viene fatto sia nell’ambito della legislazione vigente». È questo il lapidario commento del ministro della salute Ferruccio Fazio sulla sentenza del Tribunale di Salerno, che ha autorizzato una coppia portatrice di una malattia genetica ad accedere alla procreazione medicalmente assistita con la diagnosi pre-impianto nonostante la legge 40 non lo preveda. E alla domanda dei giornalisti se il ministro dia fiducia ai giudici, Fazio ha sottolineato: «Do fiducia alla legge. Quello che viene fatto nella legislazione vigente è per definizione corretto». Ieri il ministro della Sanità era a Milano per partecipare all’inaugurazione di tre nuovi servizi diagnostici all’ospedale San Paolo: l’Unità operativa di Medicina nucleare, il Servizio di endoscopia digestiva e il Centro di procreazione medicalmente assistita. Con Fazio erano presenti il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni e il rettore dell’Università degli Studi di Milano, Enrico Decleva.Il Centro di procreazione medicalmente assistita è stato programmato per raddoppiare il numero di prestazioni annue (da una media di più di 400 a più di 800). La struttura, che rispetta i criteri dell’eccellenza tecnologica in biotecnologia e le indicazioni della legge 40, si caratterizza come centro dedicato soprattutto alla gestione dei casi complessi d’infertilità maschile.