giovedì 21 settembre 2023
Meloni diserta lo storico Consiglio di sicurezza Onu con Zelensky e Lavrov e il ricevimento di Biden
La premier in pizzeria. E Tajani "inciampa" sulla Cina

Vincenzo Livieri

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Non c’è Giorgia Meloni allo storico Consiglio di sicurezza dell’Onu, che vede insieme il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov. Al suo posto la premier manda il titolare della Farnesina Antonio Tajani, in attesa del suo intervento all’Assemblea generale della notte (ora italiana). E non c’è la presidente del Consiglio neppure al ricevimento al Metropolitan con Joe Biden: « Lo aveva visto da poco», la giustifica il suo staff. Il capo del governo italiano è al ristorante italiano Ribalta, a due passi da Union Square. Con l’entourage di Palazzo Chigi e con la figlia Ginevra, Meloni fa tappa a Manhattan per uno spaghettone al pomodoro (il piatto forte della casa, mentre per gli altri per lo più la pur rinomata pizza). Grande soddisfazione di tutti e in particolar modo del proprietario Rosario Procino, che nel tempo ha ospitato altri premier italiani, come Matteo Renzi, e negli ultimi tempi diversi ministri dell’attuale governo, tra cui quello per l’Agricoltura e sovranità alimentare Francesco Lollobrigida. Qualche perplessità, invece, viene mostrata da chi la attendeva agli incontri ufficiali, che per la premier sarebbero stati un’ennessima passerella. E stigmatizza la scelta anche Renzi, per il quale la presidente del Consiglio «ha sbagliato a non andare al ricevimento del presidente Usa. Sarebbe stata buona creanza rimandare la pizza con la figlia». Perché, spiega, «ai vertici internazionali, se ti chiama il presidente degli Stati Uniti vai, questa è la mia idea dei rapporti istituzionali». Ma i collaboratori della presidente italiana respingono le critiche di chi parla di gaffe. Piuttosto fanno sapere che Meloni era impegnata nelle stesse ore con diversi leader africani, per incontri bilaterali che aveva organizzato lei stessa e a cui non poteva mancare, anche perché «il tema immigrazione è la nostra priorità». Se neanche qui si può parlare di gaffe, sembrerebbe almeno una marcia indietro quella che a poche ore di distanza fa invece il ministro degli Esteri. Interpellato da Fox News sulle decisioni italiane riguardo all’uscita dall’accordo della Belt and road, Tajani risponde che «la premier Meloni ha parlato alla Cina dei piani dell’Italia per uscire dalla Via della Seta». Perché, secondo il vicepremier, i rapporti con Xi sono importanti e non verranno interrotti - assicura - , ma noi «facciamo parte del patto transatlantico». Tempo qualche minuto e arriva la rettifica dello stesso ministro degli Esteri: «È chiaro che per noi è difficile stare nella Via della Seta», ma la questione, aggiunge con maggiore prudenza, «deve essere discussa e approvata dal Parlamento. Una grande parte del Parlamento italiano è in favore dell’uscita», ma «ci sono dei passaggi che devono essere fatti».

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